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PISTOIA
Giorno del ricordo, Cgil: "Evitare le strumentalizzazioni di partito"

10/2/2020 - 14:48

La Cgil interviene sul giorno del ricordo.

 

"Le celebrazioni del 10 febbraio a Pistoia hanno ormai perso, di fatto, il carattere di eventi istituzionali per divenire espressione dell’impostazione politica di una fazione, contravvenendo allo spirito della legge istitutiva della giornata memoriale. Dopo un iniziale accordo nel 2018 fra Comune e associazioni componenti il Cudir per la realizzazione della targa “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale”, come recita l’iscrizione, già nel 2019 si era registrato l’irrigidimento dell’amministrazione nella costruzione del calendario di questa commemorazione, con le iniziative presentate al Cudir a ridosso del Giorno del ricordo, senza possibilità di intervento ma come fatto compiuto.


In quell’occasione i componenti del comitato, criticando nel metodo e nel merito le iniziative proposte dal sindaco, chiesero per il futuro una condotta nella costruzione del calendario che coinvolgesse, come era sempre avvenuto in passato a e come tuttora avviene per le altre date, gli enti culturali e storici del territorio. La risposta dell’amministrazione fu positiva ma alle parole non hanno fatto seguito i fatti.


Anzi ci siamo trovati a dover prendere atto che il Comune è passato a pratiche liberticide, come nel caso dell’evento annullato alla San Giorgio e organizzato dal Centro di documentazione, struttura di rilievo culturale nazionale. Non solo. Il Cudir è stato nuovamente convocato il 30 gennaio, con le iniziative del Giorno della memoria già svoltesi e a ridosso del Giorno del ricordo, privandolo di fatto delle sue funzioni di discussione e programmazione e snaturandone il ruolo a mero organismo sanzionatorio di scelte già compiute, oltretutto discutibili nel merito e nella qualità culturale.


Come evidenzia il mancato coinvolgimento degli enti storico-culturali locali che da due decenni portano avanti lodevoli iniziative didattiche e pubbliche sulle foibe e la storia del confine orientale, si esclude dalla partecipazione soggetti qualificati e si affida la programmazione a un partito dell’attuale maggioranza comunale, incline a considerare il 10 febbraio come sua proprietà privata. Giudichiamo quest’impostazione estremamente preoccupante, dato che l’identificazione fra partito e istituzioni fu una delle caratteristiche del regime fascista e non credevamo di dover assistere alla sua riedizione a danno di quelle repubblicane.


Per non legittimare questi metodi che ricercano un avvallo supino alle politiche culturali di un partito e a pratiche censorie abbiamo scelto di non prender parte alla seduta del Cudir di gennaio, alla celebrazione presso la targa ed alle altre attività pubblicizzate, come segno di dissenso per lo svilimento del comitato, la cui sigla significa Comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane, che con questa prassi subisce una torsione tale da snaturarne ruolo e funzioni e per la ricostruzione storica fuorviante che viene portata avanti unilateralmente dall’amministrazione".

Fonte: Cgil
 
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10/2/2020 - 15:52

AUTORE:
vogliamoci bene

I postfascisti , da anni , cercano di mettere sullo stesso piano le Foibe e l'eliminazione legale ad opera del fascismo e della rsi di cittadini italiani definiti di "razza" ebraica.
Solo la spregevole distorsione della storia , da ancora fiato a chi , ad esempio , si porta dietro la fiamma tricolore di Almirante e guarda con simpatia se non alleandosi , per i fascisti del terzo millennio .
Nessuno fa del revisionismo sulle foibe , ma la strumentalizzazione del fenomeno ad opera di postfascisti , è veramente preoccupante.