Un pomeriggio ricordando Totò, non solo attore, commediografo, sceneggiatore, ma anche come uomo che ha amato profondamente la natura, gli animali, le donne, i luoghi in cui ha vissuto, la sua gente. A Montecatini Terme arriva Elena Anticoli de Curtis, la nipote del principe della risata, sabato primo ottobre alle ore 16 nello stabilimento termale Tettuccio.

Ospite numero numero 135 della rassegna Acqua in bocca (ma non troppo), presenta al pubblico 'Totò, Antonio de Curtis, il principe poeta', una pubblicazione che comprende  tutte le liriche e le poesie raccolte da Elena  e Virginia Falconetti.

Nel libro non solo spazio per Malafemmena e 'A livella, ormai entrate nella storia della canzone e della poesia, ma un approfondimento dell'esistenza dell'uomo Antonio de Curtis attraverso i suoi scritti.

"Di mio nonno, tornando con la memoria ai racconti di ia madre Liliana e di nonna Diana - afferma Elena Anticoli de Curtis - mi torna un'immagine di uomo riservato e sensibile, pensieroso, malinconico e romantico. Umile e sempre attento al prossimo. Una persona, insomma, dall'animo nobile. Che ha osservato l'umanità con occhi curiosi, amareggiato dal'ingiustizia che spesso governa le cose del mondo".

Una raccolta, arricchita da cinque inediti, che mostra il cuore che batteva in quel corpo di marionetta chiamato Totò. Nelle sue poesie  non ci sono soltanto le battute e le movenze che lo hanno reso celebre, c'è il mondo visto da dietro quella maschera. La vita difficile degli esordi, il successo, gli amori, le delusioni, la nostalgia. C'è Napoli con la sua lingua madre, una poesia che nasce e parla al cuore degli uomini. Con il contributo musicale di Pasquale Imperatore , artista napoletano che ha creato canzoni su diverse sue poesie come O sole e Ammore perduto. 

Reading poetico a cura di Bruno Grillo.

Antonio de Curtis nasce il 15 febbraio 1898 nel cuore del rione Sanità, frutto della relazione clandestina tra Anna Clemente e il marchese Giuseppe de Curtis. Resta a Napoli fino a vent'anni prima di spostarsi a Roma. Ma  proprio a Napoli impara i ruoli e i personaggi che lui stesso interpreta: l'arte del fino dicitore, la disperazione della mundana, l'orgoglio dello schiattamuorto, tutte figure che celebra nei sie versi. Le sue poesie sono un'ode continua alla vita e a Napoli, città regina e ' cchiù bella 'e na femmena '.

Ingresso libero e possibilità del firma copie per il pubblico. Conduce l'incontro Simona Peselli.