Torna il 10 e 11 marzo a far visita alle nostre terre l'artista Riccardo Lenski. Scenografo e stimato disegnatore, negli ultimi anni è stato per la nostra associazione una presenza costante, innamorato dei nostri borghi e della nostra storia proviciale, ha creato ritratti di molti personaggi famosi nati e/o vissuti nel nostro territorio proviciale, un lavoro il suo che ripercorre, in “punta di Bic”, come è solito dire per le sue opere, le intensioni storico divulgative di Convivio Odv di cui ricordiamo è socio onorario.

In vista della prossima edizione a Maresca del 19 e 20 agosto de La montagna a fumetti, intitolata “La Val di Là, oltre le montagne e i pregiudizi”, nei quali sarà affrontato attraverso le varie forme artistiche il tema del Pregiudizio, Lenski, già autore dei loghi delle precedenti edizioni della manifestazione, visiterà venerdì 10 il Castello di Castruccio Castracani per conoscere quel confine storico culturale che ha diviso al storia di quelle popolazioni oggi facenti parte del territorio della provincia di Pistoia, creata nel 1927 e che dal 1928 vide accorpare territori con tradizioni e usi diversi, che crearono malcontento e diffidenza tra la popolazione delle due valli ai lati del Serravalle, giudicando “forzata” tale scelta.

In questa occasione, in presenza dell'assessore alla cultura, Ilaria Gargini, sarà donato alla popolazione serravallina e casalina il suo disegno che riproduce il castello, cuore di questo antico borgo posto a torre della “terra di mezzo”, dove la nostra associazione, dal prossimo anno, in vista del centenario della Provincia sta studiando la possibilità di creare un evento che possa far incontrare e conoscere le diversità storico culturali delle Val di Là.

Sabato 11 mattina, prima di tornare a Milano, Lenski sarà presso il comune di Agliana, dove in presenza del sindaco donerà alla cittadinanza due ritratti di due celebri cittadini aglianesi, la “levatrice” Piera Fabbri “l'Albero della Vita” per ben il 90% degli abitanti di questo comune della piana e Alessandro Egidio Gori, meglio conosciuto come Vannino del quale l'autore ha voluto ripercorre la storia solo ritraendo i suoi occhi. Una scelta compiuta in questi due ritratti per ricondurre ad una dimensione più sociale la firgura della celebrità, ricordandoci che, in fondo è il valore delle nostre azioni, delle nostre capacità rivolte verso la comunità in cui siamo inseriti che ci permettono di non essere dimenticati.