L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
Va in scena in debutto regionale e in esclusiva per la Toscana, da giovedì 19 a domenica 22 ottobre, in tre turni d’ingresso, alle 18, 19.30 e 21, al Funaro di Pistoia “Nodo in gola”, di e con Gabriella Salvaterra, con la collaborazione drammaturgica di Miguel Jofré Sarmiento, con Arianna Marano e Giovanna Pezzullo, anche in scena insieme a Davide Sorlini. Le musiche sono di Pancho Garcia e il paesaggio olfattivo è di Giovanna Pezzullo, la produzione è di Sst Sense Specific Theatre - Artisti Drama.
Solo diciotto sono le persone ammesse a ciascuna replica perché, come sempre negli spettacoli di Gabriella Salvaterra, la cura dell’esperienza per ciascun partecipante è massima. Al centro dell’indagine questa volta c’è la confusione che può arrivare nelle nostre vite così come arrivano gli eventi atmosferici. Quando arriva, è come se stessimo allo stesso tempo nel vento, in pieno sole, sotto la pioggia e la grandine, di notte e di giorno, in un disorientante miscuglio di stimoli e sentimenti. Questo è il punto di partenza dal quale Gabriella Salvaterra, insieme alla sua compagnia Sense Specific Theatre parte per proporre al pubblico un’esperienza poetica e sensoriale in cui provare a riconoscere questo smarrimento, e guardare insieme quei timori che si nascondono nei nostri labirinti e da lì scrivono parte della nostra storia. Nodo in gola è un punto di svolta importante verso una nuova ricerca nel percorso artistico di Gabriella Salvaterra, un intimo susseguirsi di poesie sensoriali ispirate e guidate da ciò che non diciamo a nessuno.
Dice Gabriella Salvaterra: “Mi rendo conto viviamo vivendo in un’era di ansie, di angosce, di paure che prendono forme e volti differenti. La mia è una ricerca su quel nodo in gola che sentiamo tutti, che spesso cerchiamo di evitare, di nascondere, quel nodo da cui tutti scappiamo. È una ricerca per cercare di integrarli, conoscerli, addomesticarli, capirli, questi nodi che ci costituiscono a cui dobbiamo tanto di ciò che siamo. Con questa nuova esperienza di creazione sento che mi sono spinta in un tappa ancora più audace della mia ricerca, usando alcuni elementi della scuola del linguaggio sensoriale uniti ad altri strumenti di cui non voglio svelare i dettagli ma tesi a potenziare l’esperienza poetica di chi guarda”.
Salvaterra, attrice, regista, formatrice, artigiana e scenografa, di base fra Cile, Spagna e Italia e che del sapore di questi paesi porta qualcosa nelle sue creazioni, è da sempre interessata ai punti di contatto tra installazione, spazio immaginario ed esperienza teatrale immersiva: “Il mio percorso creativo si sviluppa sempre a partire dallo spazio: le parole, le azioni, le emozioni che successivamente si aggiungono, derivano tutte dal luogo immaginario che cerco di creare ed in cui viene vissuta l’esperienza.” La sua linea di ricerca, composta da due percorsi paralleli - quelli al chiuso, spesso dominati dall’oscurità per teatri e spazi espositivi e quelli all’aperto, nella luce degli ambienti naturali– si distingue per il forte impatto emotivo e la capacità di provocare spesso una reazione catartica in chi guarda, grazie all’ascolto profondo nella relazione con gli interpreti.
La Caffetteria del Funaro sarà aperta nei giorni di spettacolo. Dal 26 ottobre riparte, al giovedì sera Di cena in (S)cena, le cene su prenotazione a cura dello chef Luca De Caroli. Ed inoltre dal lunedì al giovedì, dalle 16 alle 21 lo spazio sarà aperto per aperitivi e merende