L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
"CUCINA PER STOMACHI DEBOLI" ED EREDITA' DEL CIBO
I telegiornali nazionali negli ultimi giorni hanno dispensato fiumi di servizi per chiarire un concetto, che la semplice prova empirica, unita ad un'occhiata al calendario, aveva già reso evidente: fa caldo, molto caldo, siamo ad inizio aprile, e fra poco sarà estate.
Presa coscienza di questo straordinario evento metereologico, visto l'imminente arrivo della bella stagione, il trauma da superare adesso è un altro: la prova costume!!!!!!!!!!!
A chi dovesse smaltire i famosi chiletti di troppo accumulati durante l'inverno, consiglio di guardarsi i telegiornali di cui sopra: i servizi su diete dell'ultim'ora in questo periodo abbondano, non temete.
La cosa su cui prestare attenzione non è tanto il peso della bilancia, ma l'attenzione prestata su ciò che inseriamo nel nostro corpo.
Il 30 marzo 1911 moriva a Firenze Pellegrino Artusi, autore de "La scienza in cucina e l'Arte del mangiar bene" e principale promotore del Risorgimento gastronomico italiano.
Il capoluogo Toscano, per commemorare il grande scrittore, ha organizzato una serie di iniziative; lo scorso mercoledì, a palazzo Vecchio è stata presentata la ristampa della prima edizione del manuale artusiano; l'evento è stato preceduto da interventi e conferenze.
Dopo i vari Montanari e Bottura, è arrivata, a chiudere il ciclo di relazioni, una gracile e ai più sconosciuta signora, Donatella Lippi, dell'Università di Medicina e Chirurgia di Firenze.
La semplicità mancata agli ampollosi discorsi di alcuni accademici presenti è stata recuperata della timida donna di scienza.
Titolo dell'intervento:
Dalla "falsa fame" agli "stomachi deboli". Medicina e gastrosofia nell'opera di Artusi.
In parole povere: il cibo non è solo buono da mangiare, non nutre semplicemente il nostro corpo; ciò che ingeriamo cura il nostro organismo.
Questo concetto era già ben chiaro fin dai tempi più antichi, quando nei prodotti della natura si cercavano risposte per lenire gli acciacchi del corpo.
Artusi poi, in appendice alla sua opera inserisce "Cucina per gli stomaci deboli", ovvero un elenco di cibi adatti per delle generiche "indisposizioni": ad Artusi, e al lettore non è difficile intuirlo, questi "stomachi di carta" non stammo molto simpatici: a lui, che la cucina piaceva bella carica e sostanziosa e che fino a 91 anni ha potuto godere dei piaceri della tavola, questa degli "stomachi deboli" deve essere parsa una moda quasi naif.
Artusi però dà voce ad un sentimento avvertito anche alla sua epoca: ciò che ingeriamo non è semplice carburante; il valore di questa benzina si riversa sulle prestazioni del motore.
Fuor di metafora, eliminando ogni logica puramente meccanicistica, il corpo è un sistema complesso, capace di modificarsi in relazione agli stimoli che lo colpiscono: ognuno di noi è in costante mutamento, perchè inserito in un contesto anch'esso in continua evoluzione. E in quest'ottica il cibo ha un ruolo centrale.
L'ultimo numero di Focus grida con i suoi titoloni altisonanti pensando di aver svelato chissà quale sconvolgente scoperta scientifica: "L'eredità del cibo. Se ti nutri male modifichi l'attività dei tuoi geni, rischi malattie e trasmetti rischi a figli e nipoti.".
La questione comunque, anche se certamente non nuova, fatica ad entrare nelle nostre menti, programmate solo a smaltire chiletti in eccesso e niente affatto preoccupate dall'equilibrio pscico-fisico (interazioni mente-corpo: un altro vaso di Pandora!!!!!)del nostro organismo.
Laura Linguini