Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.

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Vikki Jayne Todd, maestro e atleta del gruppo sportivo Kin Sori Taekwondo asd, si conferma vicecampionessa italiana di taekwondo.

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Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.

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MONTECATINI
Quando Bartali salvava gli ebrei dall'olocausto: venerdì se ne parla alle Terme Excelsior

23/1/2013 - 11:13

Venerdì 25 gennaio (alle 9 alle Terme Excelsior), nell'ambito della "Giornata della Memoria", Angelina Magnotta presenterà il libro "Gino Bartali e la Shoah".

 

Dall’esperienza di formazione sulla Shoah, vissuta a Yad Vashem-Gerusalemme, come funzionaria dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, in rappresentanza delle scuole toscane d’ogni ordine e grado, l’autrice ha tratto stimolo per la ricerca delle testimonianze relative ai salvati da Gino Bartali durante la persecuzione nazi-fascista.


Il fine di aprire un dossier Bartali a Yad Vashem, presso il Dipartimento dei Giusti, cosa che l’autrice ha fatto nel 2006, è quello del riconoscimento del Campione quale "Giusto tra le Nazioni", per aver dato un contributo fondamentale al salvataggio di tanti ebrei perseguitati dall’odio razziale.


Il libro infatti ripercorre l’iter per il riconoscimento di Bartali come Giusto, iter iniziato con l’invito rivolto dalle autorità di Yad Vashem anche all’autrice, come ai 19 rappresentanti delle altre regioni italiane, di cercare i Giusti d’Italia, una volta tornati in patria, in considerazione della enorme disparità tra i circa trentamila ebrei salvati, a fronte delle poche centinaia di salvatori italiani riconosciuti.


Nasce da qui l’impegno volto, a Firenze, nelle valli fiorentine e nelle città toscane, a contattare i familiari del salvatore Bartali e i familiari o le persone informate delle vicende dei salvati, cosa che via via ha trasformato la narratrice delle vicende in testimone delle stesse, alcune delle quali veramente toccanti.


Ne deriva la narrazione di storie personali e familiari che hanno sfiorato il dramma, come quelle, già note ma quasi cadute nell’oblio, della famiglia Frankenthal, e quelle da poco emerse dei Goldenberg e di Giulia Donati, tutti salvati per l’aiuto dato loro dal campione. Solo pochi nomi recuperati dal numero degli 800 salvati ai quali il grande Gino consegnò i “falsi documenti, ma salvifici”, aiutandoli a proseguire i loro progetti di vita.

 

Nel corso delle ricerche fatte dall’autrice sono emerse altre storie individuali e familiari di persone che non hanno avuto la medesima fortuna: le loro vite si sono purtroppo scontrate col dramma che le ha spezzato, come è accaduto alla famiglia D’Angeli di Montecatini, alla famiglia Siebzhener di Firenze e anche a una famiglia ebreo-boema di cui sembra che nessuno sappia neppure il nome, ma alla quale si deve l’invenzione della cialda di Montecatini.


Seguendo il filo della ricostruzione di tali vicende, pare emergere con naturalezza tutta la passione del salvatore Bartali, la sua fede e la sua semplicità nel donare “con la follia dei santi”, cosa che i più non si sarebbero aspettata da un uomo solo apparentemente ruvido. Così, anche se su gradazione diversa, emerge la passione forte e semplice per esempio del figlio di un salvato, la sua orgogliosa fiorentinità per  aver respirato “l’aria di Firenze”, l’aria di Bartali, nel cui mito è cresciuto fin da piccolo, quel Bartali che gli ha riportato a casa il padre, motivo per il quale si sente quasi fratello del figlio del campione.


Da Yad Vashem chiedono il libro, così dalla comunità ebraica di Firenze e di altre città, da molte scuole, da associazioni e singole persone di cultura, interessate alla figura di Bartali non solo quale campione di ciclismo. A settembre 2013 partirà da Firenze il Campionato Mondiale di ciclismo del 2013: in quell’occasione il libro permetterà di ricordare Bartali, del quale si approssima il centenario della nascita, anche nella sua grandezza umana.


Bartali campione di umanità, che ha messo al servizio del bene le sue straordinarie doti atletiche, rischiando la sua stessa vita, merita di essere conosciuto anche per tale sua grandezza e merita di essere riconosciuto come Giusto.


La speranza che ha animato la scrittura del libro è appunto che esso possa divulgare l’umanità del campione e specialmente che possa portare un contributo al riconoscimento di Bartali Giusto, quel Bartali che ancora non ha tagliato il traguardo di Gerusalemme.



 
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