L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
Sabato 1 febbraio è in programma l'inaugurazione della mostra "Caos, lo spazio alla parola".
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
In occasione della Giornata della memoria, domenica 27 gennaio alle ore 16, il Teatro Montand ospita "Le Carlottine". Rappresentazione musicata e giocata sull’Olocausto (fascia d’età 7-13 anni), a cura della compagnia Errare Persona, spettacolo inserito nel progetto di teatro civile “Racconta la guerra”, primo dei due appuntamenti della sezione “ A teatro con la famiglia” che proseguirà il 17 febbraio con “Le novelle della nonna” da Emma Perodi a cura di Gogmagog (dai 6 anni), preceduto il 16 febbraio dal laboratorio per bambini condotto dalla cooperativa Giodò.
L’iniziativa è promossa dall'amministrazione comunale e dall'Associazione Teatrale Pistoiese, con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali, Regione Toscana, Unicoop Firenze e con il contributo di Polli e Arredamenti Goti.
Lo spettacolo “Le Carlottine”, scritto da Damiana Leone e dalla stessa interpretato assieme a Ilaria Amadasi, le musiche sono di Kurt Weill, Alessandro Calabrese firma scene e luci.
Carlottina è un piccolo personaggio inventato da Elsa Morante, di cui si è scritto: "La Carlottina è un romanzo d'avventure e d'amore (regolarmente diviso in parti e capitoli dove i personaggi protagonisti riappaiono sotto diversi travestimenti). È un poema epico-lirico-didascalico in versi sciolti e ritmati, regolari e irregolari. È un'autobiografia. È un memoriale. È un manifesto. È un balletto. È a tragedia. È una commedia. È un madrigale. È un documentario a colori. È n fumetto. È una chiave magica. È un sistema filosofico-sociale... Insomma, è un libro".
Carlottina è una bimba ariana nella Germania nazista che ha una cara amica con cui gioca sempre, Carlotta. Le due amiche si divertono ad interpretare la realtà a modo loro: così il termine ariani per loro diventa “pieni di aria” o “quelli che fanno le puzzette”, il Führer diventa “Furio” perché è sempre arrabbiato e Benito Mussolini diventa “Bonito” perché è convinto di essere bellissimo… Quando Carlotta è costretta da ebrea a portare la stella gialla, Carlottina escogita un piano per salvare la sua amica e il mondo, riempiendolo di stelle gialle.Ma la cosa che desta un grande interesse nell’incontrare questo personaggio, è il modo assolutamente puro e fanciullesco con cui l’autrice riesce a parlare dei “felici pochi”, cioè degli ultimi, dei disgraziati, delle vittime. E tra le vittime non potevano mancare quelle dell’Olocausto, di cui parla con la dolcezza dei bambini dotati di quella sana incoscienza nel comprendere le grandi tragedie che gli adulti purtroppo non hanno.Nello spettacolo sono state selezionate e musicate le ballate che parlano direttamente delle vittime dei lager come se a parlarne fossero da un lato le anime di quei morti, dall’altro dei bambini per cui le stelle gialle erano stelle del cielo. Lo spettacolo, quindi, spiega ai bambini in modo giocoso come poteva non avvenire l’Olocausto e quello che invece è successo.Le immagini proiettate durante lo spettacolo sono copie dei disegni originali degli internati del lager di Terezin detto il lager dei bambini, su cui la compagnia ha fatto un lavoro di ricerca che confluisce anche in questo lavoro.