Fns Cisl e Conapo (sindacato vigili del fuoco) intervengono sulla proclamazione dello stato di agitazione e contestuale interruzione delle relazioni sindacali.

"Tenuto conto di quanto disposto con l’art. 32 – 1° comma lettera A del DPR maggio 2008 (attraverso il quale con la contrattazione Integrativa in Sede di amministrazione locale, sono stabiliti i criteri di applicazione, con riferimento ai tempi e alle modalità delle normative, relative all’igiene, all’ambiente, alla sicurezza e alla prevenzione nei luoghi di lavoro).

Considerato che con il citato DPR, l’articolo 35 definisce modi e modalità di esercizio della concertazione per i quali, in Sede di Amministrazione Locale, sono trattate le materie indicate al comma 3 lettere a) – b) dove, le parti, verificano la possibilità di un accordo, mediante apposito incontro sindacale.

Rilevato che il criterio di applicazione, della normativa, relativa all’igiene, all’ambiente, alla sicurezza e alla prevenzione nei luoghi di lavoro, è stabilito dal vigente D.lgs 81/08 e s.m.i il quale, in particolare per gli scopi e le finalità di cui si descrive sopra, pone l’organizzazione del lavoro, in tutte le sue forme, in tutti i settori e in ogni ambito, al centro del sistema di partecipazione delle parti rappresentative dei lavoratori

Visto che con l’art 9 della legge 300 del 20 maggio 1970, i lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l’applicazione delle Norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere, la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee atutelare la loro salute e la loro integrità fisica

Dato atto che del sistema attuale di relazioni sindacali, per le materie oggetto di contrattazione, si può definire validol’accordo fra le parti, qualora l’intesa sia stata sottoscritta dalle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori del corpo che, percentualmente, siano nelle condizioni di esprimere la maggioranza delleadesioni all’istituto citato.

Preso atto del verbale di incontro sindacale del 17 settembre 2019, con il quale, le scriventi organizzazioni, come richiesto dal Comando, hanno prodotto una proposta organizzativa di lavoro, sostanzialmente coincidente ma, ritenuta “incongruente” dal comandante locale quindi, non accolta nemmeno parzialmente.

Visto il conseguente odg N° 531 con cui si modifica e si regola la precedente articolazione del dispositivo di soccorso quindi, anche l’organizzazione del lavoro, senza il preventivo aggiornamento della valutazione dei rischi e dei rischi specifici, collegati alle varie mansioni svolte nelle sedi di servizio.

Viste le numerosissime note unitarie e individuali delle scriventi organizzazioni sindacali, riguardanti, in particolare, aspetti rilevantissimi per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e che, (di carattere generale e specifico), ad oggi, non vi è stata alcuna risposta o iniziativa in tal senso, nonostante la richiesta reiterata di convocazione del tavolo contrattuale

Preso atto del blocco di ogni tentata iniziativa sindacale, riguardante i criteri locali per l’accesso ai corsi di formazione, l’assegnazione dei mezzi alle Sedi di servizio e non ultima, la consultazione diretta deiLavoratori e non delle loro rappresentanze, come stabilito dal Ccnl, in merito al gradimento del sistema da adottare, per la fruizione della mensa di Servizio (materia di contrattazione decentrata obbligatoria)

Rilevano che tali comportamenti hanno determinato e determinano, scelte unilaterali da parte dell’amministrazione, rendendo, di fatto, compromesse le corrette relazioni sindacali, impedendoci di espletare il nostro mandato a tutela dei lavoratori dei vigili del fuoco del comando di Pistoia.

Per tali motivazioni, le scriventi organizzazioni sindacali provinciali di Pistoia, dichiarano lo stato di agitazione del personale, con l’interruzione delle relazioni sindacali, chiedendo al contempo, la formale attivazione entro i termini di legge delle procedure di conciliazione di cui alla Legge 146/90 e s.m.i., anticipando sin d’ora che in caso di esito negativo del tentativo di conciliazione, ricorreranno a ulteriori forme di protesta e di mobilitazione attraverso la proclamazione dello sciopero provinciale".