Nicola Maglione (Movimento 5 Stelle) interviene sul Regolamento urbanistico.
 
"Una grande occasione persa per la città i cui effetti negativi si trascineranno per anni, i tanti che occorreranno per vedere i nuovi strumenti di pianificazione. Ci aspettavamo che questa giunta avrebbe subito messo mano alle Nta modificandole profondamente: sia il sindaco che l'assessore - quando erano consiglieri di opposizione - avversavano fortemente questo regolamento, ritenendolo gravemente inadeguato alle esigenze della città per gli eccessivi vincoli e limitazioni che di fatto impedivano (e impediranno, sic) a privati ed aziende, di intervenire sugli edifici con una certa flessibilità e logica.

Tanto è vero che questo obiettivo era nel programma elettorale di Tomasi e vale inoltre ricordare che l'attuale assessore all'urbanistica è stato anche presidente della specifica commissione e aveva quindi le conoscenze, anche tecniche, per sapere come e dove intervenire, dando subito il suo indirizzo politico agli uffici.

In virtù di questo immobilismo, a gennaio 2018, come M5S, insieme ad altri due gruppi di minoranza e sentiti diversi professionisti, abbiamo avverito la responsabilità di dare un forte input all'amministrazione presentando una proposta di deliberazione (caso che non ha precedenti) con modifiche tese a semplificare e razionalizzare - sempre evitando ulteriori consumi di suolo - togliendo quei lacci e lacciuoli normativi e burocratici e dare così respiro ad un importante settore economico e di sviluppo.

A marzo 2018 anche gli ordini professionali avanzarono le loro proposte e facemmo una commissione dove furono auditi. Da allora, come le date sui documenti testimoniano, ci siamo ritrovati di fronte ad un documento che disattende gran parte delle richieste (anche degli ordini) e siamo stati chiamati a valutarlo a ridosso delle scadenza, come oramai è consuetudine.

L'importanza di questo passaggio, obbligava a tempi e modalità adegutate, serie, completamente diverse da quelle seguite. La stessa dirigente, nell'ultima commissione, ha affermato che in base alla legge regionale 65/2014, "l'avvio del piano strutturale avrebbe potuto essere fatto benissimo e invece non è mai stato fatto".

La giunta Tomasi dovrà rispondere di questo risultato non certo al M5S o ad altre forze politiche ma ai pistoiesi e risulta risibile nascondersi dietro alla Vas, procedura che poteva essere affrontata diversamente se non si fossero mossi a ridosso della scadenza.

 
Lo abbiamo definito un "brodino" e non abbiamo votato contrari solo perchè alcune variazioni le condividiamo ma purtroppo non incidono nel complesso delle norme tecniche e tracciano un solco che lascia pochissimi margini di miglioramento alle osservazioni che possono essere fatte nei trenta giorni successivi all'approvazione".