Renzo Corsini (presidente Anpi sezione Piero Gherardini e vicepresidente provinciale Anpi) scrive al sindaco Tomasi.

"Ti ringrazio, innanzitutto, per le tue rassicurazioni sulla ricollocazione della targa commemorativa dei gruppi di combattimento pistoiesi, partiti il 16 febbraio 1945 da piazza del Duomo per liberare il Nord Italia  dall'occupazione nazifascista, dopo averla rimossa dal muro retrostante i cassonetti dell'immondizia, ponendola in un luogo più visibile e, oggi, più decoroso. Propongo che la targa sia immediatamente tolta, posta al sicuro nel palazzo comunale e ricollocata in luogo adeguato, con una cerimonia pubblica, il prossimo 16 febbraio 2021. 

Ho però una seconda richiesta da avanzarti, a nome dell'Anpi e dei 1600 cittadini sottoscrittori della petizione che nel mese di dicembre ti ho consegnato, insieme con il capo area de Il Tirreno, che chiedeva la designazione di Silvano Fedi "cittadino illustre" di Pistoia a cento anni dalla sua nascita. Lo scorso 25 aprile, festa della Liberazione del Paese, ma anche centenario della nascita di Silvano Fedi, abbiamo dovuto rinunciare a festeggiare pubblicamente i due eventi, per le ragioni che tutti conosciamo. Sarebbe significativo per l'amministrazione di una città medaglia d'argento per il contributo dato alla Resistenza commemorare l'uccisione di Silvano Fedi in combattimento, avvenuta il 29 luglio 1944, con la denominazione di "cittadino illustre" il prossimo 29 luglio, dando seguito e ratificando la recente votazione a larga maggioranza del consiglio comunale. 

Non sto a ripeterti quanto a suo tempo ti scrissi nella "memoria" su Silvano Fedi da te richiesta e sul debito di riconoscenza dei pistoiesi verso di lui. Qui riaffermo soltanto che Silvano Fedi avversò la dittatura fascista fino a sacrificare la vita, a 25 anni, come conseguenza del suo profondo amore per la libertà.

Se oggi uomini come tu e io, animati da idee politiche tanto diverse, possiamo dialogare "democraticamente", lo dobbiamo a persone libere e generose come Silvano, purtroppo rare allora e ancor più oggi. Ma questo è un altro discorso".