Nel paese del ghiaccio l’estate è una stagione meravigliosa. Così, la Pro Loco Alta Valle del Reno, ha deciso di rendere Le Piastre ancora più fruibile ai turisti in cerca di fresco. Lo hanno fatto recuperando un vecchio lago utilizzato al servizio della ghiacciaia del “Pozzo alle pehore”, anch’essa ripulita e facilmente visibile. Lì ci sono, adesso, tre tavoli disponibili per chiunque voglia utilizzarli godendosi un silenzio interrotto solo dalla voce del fiume Reno.

L’inaugurazione dell’area c’è stata ieri alla presenza di numerose persone, con il taglio del nastro eseguito dai bambini, volendo dare un iconico segnale di continuità tra passato e futuro.

“L’idea è nata in un giorno di lockdown - spiega Cinzia Sebastiano, presidentessa del sodalizio piastrese -. Con alcuni amici ci siamo incontrati casualmente proprio in quel posto, immerso nel verde anche se poco lontano dalla strada principale. Da lì è partita la scintilla, resa concreta grazie al lavoro del proprietario, Claudio Corsini. Fondamentale, poi, è stato l’aiuto manuale di Bamba, un migrante ormai diventato piastrese e di Leonardo Coveri che ha realizzato i tavoli. Per noi è stato come ridare vita a un luogo fin troppo dimenticato”.

L’idea, però, non è quella di fermarsi qua perché numerose sono le ghiacciaie nascoste agli occhi dei visitatori. Le Piastre, in effetti, era la base della produzione del ghiaccio che si estendeva fino a Pracchia e la Pro Loco ha intenzione di valorizzare la propria storia. Con l’Accademia della bugia, infatti, è stato organizzato un piacevole tour a caccia di vecchie ghiacciaie; in un percorso lungo circa 5 km si riescono, così, a vedere oltre 15 strutture, comprendendo l'importanza delle risorse naturali per la socialità e l'economia locale del passato, oltre a ripercorrere la nascita del Campionato Italiano della bugia, nato anche grazie a questo tipo di lavoro. L’obiettivo è quello di renderlo un appuntamento fisso da offrire a chi è amante di tradizioni, storia e natura.