Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.

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PROVINCIA
Coldiretti: "Cinghiali in numero esorbitante nella nostra provincia, non bastano gli abbattimenti"

27/5/2022 - 18:20

“I cinghiali sono dappertutto, e in numero esorbitante: in montagna, in Valdinievole, sul Montalbano, in pianura, sulle strade e ormai pascolano anche davanti alle scuole. Una situazione non più sostenibile – commenta Michela Nieri di Coldiretti Donne Impresa Pistoia in occasione del blitz degli agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma, a cui ha partecipato una folta rappresentanza pistoiese. Coldiretti ha detto #bastacinghiali – ha continuato Nieri - con l’Italia invasa da 2,3 milioni di cinghiali che crea allarmi sanitari e anche per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa. Anche a Pistoia, dove gli avvistamenti vicino le scuole non sono evento raro, ma una quotidianità”.
 
"I branchi dei cinghiali si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale".

 

“La popolazione dei cinghiali potenzialmente raddoppia di anno in anno–spiega Coldiretti Pistoia-. Ogni scrofa partorisce un paio di volte all’anno, concependo fino 10/15 cinghialini. Una lotta impari, nonostante gli abbattimenti”. Nell’ultima stagione sono stati abbattuti in provincia 2600 cinghiali, in aumento dopo la frenata dovuta al covid, ma l’allarme in campagna continua con i contadini che devono recintare chilometri di campi, per poter produrre patate, mais, girasoli, grano” (elaborazioni Coldiretti su dati Atc Pistoia).
 
“Qui a Pistoia – spiega Fabrizio Tesi, presidente Coldiretti Pistoia - abbiamo di tutto per ‘appagare’ gli animali selvatici, non solo cinghiali. Dalle vigne sulle colline, amate dai caprioli, ai campi di mais e girasoli adorati dai piccioni. Nei vivai ornamentali le minilepri rosicchiano i tubicini degli impianti irrigui goccia a goccia. E sempre nei vivai, si sono moltiplicate nell’ultimo anno le segnalazioni dei danni provocati dai cervi, che scorrazzando creano danni a volte irrimediabili alle piante”.
 
L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali. 
 
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.
 
Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. 
 
Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà degli italiani (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (Efsa) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo.
 
“La maggioranza degli italiani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate” denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza “di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale”.

Fonte: Coldiretti
 
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31/5/2022 - 15:00

AUTORE:
henry beyle

Caro andrew , se la tegione paga i danni ed il cacciatore paga di tassa regionale 23 , se poi l assicurazione , le scarpe , le carttuccr , la benzina etc etc .
Ma come ragioni ?

Ad uccidere i cinghiali , c e un esercito di persone disponibili a stare alla posta e portare dal norcino tanta varne fa riempire un congeoatore.

Il problema e che se pensi di poter sparare ad una scrofa pregna in una area gestita da una squadra , sei veramente uno che non ha nessuna cognizione di quanto si parla .

Ho passato 30 anni a contatto dei cinghialai e in coabitazione con mamme r zie dei cinghiali ni per poter scrivere quello che scrivo

31/5/2022 - 10:33

AUTORE:
Andrew

Il cacciatore ne paga 100 di euro non 23 quella e la tassa regionale....quante belle chiacchiere che fai...comincia ad andare ad abbatterli...la colpa è sempre del cacciatore però volete loro per abbattere il suino a costo zero. Non è fatta male...

30/5/2022 - 16:22

AUTORE:
henry beyle

I cacciatori pagano in toscana 23 euro per l esercizio venatorio..

Meno che l associazione alla bocciofila del paese ....

I rimborsi per danni arrecati dalla selvaggina sono a carico della fiscalita generale .

Se leggi i miei interventi , leggi che ci sono indicate anche le soluzioni .

Infatti i cinghiali si irradiano dalle zone di caccia alla ricerca di cibo .
La presenza di un eccessivo numero di capi nelle zone di caccia provoca inesorabilmente questo fenomeno .

Abbattere i cinghiali nelle zone antropizzate e necessario ed inutile allo stesso tempo .

Infatti non riducendo il numero delle fattrici all interno del territorio di caccia , il fenomeno si perpetuera

Quindi obbligare le squadre ad numero massimo di capi e controllare..

Ultima soluzione , e per me quella giusta , abbattere tutti i cinghiali presenti sul territorio nazionale e reintrodurre la razza autoctona quale presente prima della introduzione illegale da parte dei cacciatori , di queste razze provenienti dall est europeo e con caratteristiche completamente diverse dalla nostra.
Caratteristiche morfologiche e di prolificita impensabili solo cinquanta anni or sono in italia.

Detto questo , parlare di cio che si ha contezza , non sarebbe male!

Ps . Stiamo scherzando col fuoco.
I cinghiali potrebbero trasmettere la peste suina ad un qualsiasi allevamento di maiali, e questo bloccherebbe l esportazione di qualsiasi prodotto suino con il fallimento del settore.

29/5/2022 - 16:11

AUTORE:
Andrew

Caro henry se hai la soluzione parla....secondo me parlate tutti tanto per fare qualcosa e non sapete di cosa parlate....cmq anche io non so però so che i danni vengono pagati dai soldi che i cacciatori pagano tutti gli anni con i loro rinnovi del loro atc...il cittadino normale non lo sa neanche questo....e credo neanche te henry...

28/5/2022 - 20:06

AUTORE:
henry beyle

Caro Paolo , hai l '-ottavo dono dello Spirito Santo.

Il rimborso per i danni provocati dalla selvaggina che e' patrimonio indisponibile dello stato .
Pertanto lo stato diviene il responsabile civile dei danni arrecati dai cinghiali ed il rimborso compete alle Regioni .

Quindi caro Paolo , paghiamo noi i rimborsi dei danni causati dai cinghiali .

I cacciatori ,che secondo me sono la vera causa di tutto , pagano come me e te ma a differenza di noi , si divertono .

28/5/2022 - 19:27

AUTORE:
Motroni

I dati dicono che più ne ammazzate e più le femmine partoriscono per compensare, quindi, ed è da tanto che ormai si sa tutti, forse è il caso di cambiare strategia. Io sinceramente mi sarei anche stancato di continuare a pagare danni, con risorse pubbliche, causati da altri e da strategie maldestre dei soliti politici per accontentare chi di cacciare i cinghiali non vuole smettere. Senza parlare degli incidendenti!

27/5/2022 - 20:31

AUTORE:
paolo

Speriamo vi mangino tutti i raccolti tanto pagano quei fenomeni dei cacciatori.

27/5/2022 - 19:09

AUTORE:
Bibi

Parlare di cacciatori e caccia delle squadre ?

Ma che cavolo di articolo ! Segnala che esiste il problema dei cinghiali .??
E allora ?n
Certo che le scrofe sono prolifiche
Ma imporre ad esempio di abbattere le scrofe nel territorio di una squadra e fissare il massimo di capi imponendo l abbattimento della eccedenza ?



Ma nessuno pensa che i cinghiali hanno nelle aree delle squadre un serbatoio inesauribile.

Se non partiamo da chi produce , il problema non verra mai risolto .

Abbatti i capi che si irraggiano dal territorio di caccia verso aree urbanizzate senza abbatterli all origine .Tempo perso.

La divisione con relativa gestione del territorio da parte delle squadre di cacciatori e in gran parte responsabile della
situazione

La situazione e arcinota , ma la lobby trasversale dei cacciatori resiste !