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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.

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Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.

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Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.

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As Estra Pistoia Basket 2000 comunica che, in occasione dell’ultima assemblea del consiglio di amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di una quinta persona che ricoprirà il ruolo di consigliere.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Luka Brajkovic.

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As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.

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Inaugurazione sabato 23 novembre alle 17.

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Un anno fa la scomparsa di Roberto Barontini: "Prendersi cura degli altri in una società di liberi e uguali"

8/8/2023 - 15:42

L'Istituto storico della Resistenza ricorda Roberto Barontini a un anno dalla scomparsa.

 

"Il 10 agosto 2022, la notte delle stelle, un anno fa, ci lasciava Roberto Barontini, medico, consigliere comunale, assessore provinciale, deputato, presidente di Farcom, presidente della Croce Verde,  dell’Istituto storico della Resistenza.

 

Una vita al servizio della città, della Regione e del nostro Paese vissuta con  smisurata passione, impegno e disponibilità. Sempre pronto ad aiutare gli ultimi e chi si trova in difficoltà. Ne andava fiero, fierissimo, e ce lo raccontava con entusiasmo da un lato e dispiacere dall’altro proprio per le tante, troppe ingiustizie che affliggono la società contemporanea, per le quali cercava  soluzioni per rendere l’esistenza degli altri meno difficoltosa e meno complicata.


Questa passione l’ha messa al servizio del nostro Istituto nei vent’anni in cui è stato presidente, l’Istituto era la sua “casa”, l’Istituto era sempre nei suoi pensieri ed infatti non appena eletto riuscì a farci avere una sede dignitosa,  dato che eravamo alloggiati  in un garage dove pioveva sui libri, sugli archivi e sui volontari.


Il trasferimento negli odierni locali di viale Petrocchi n. 159 fu un suo primo successo ma fu importante perchè con  una sede adeguata, vicina al centro, raggiungibile da chiunque, l’Istituto è diventato sempre più visibile, sono arrivati nuovi soci, nuove giovani studiose e studiosi.

 

Amava molto intervenire nelle scuole, parlare ai giovani, sempre con quella passione che lo ha contraddistinto, e non mancava mai di citare e raccontare le gesta degli antifascisti, di Ferruccio Parri, Ugo La Malfa, Franco Antonicelli ma anche dei padri Costituenti. La Costituzione,  la carta costituzionale il suo faro e la sua bussola, era sempre il suo punto di riferimento e si accalorava nel senso buono del termine quando ne parlava ai ragazzi, voleva che anche questi si facessero “partigiani della Costituzione”, che diffondessero ai loro compagni le gesta e i valori della lotta partigiana.

 

Il partito d’azione, Giustizia e Libertà, la scelta di una democrazia repubblicana e parlamentare  erano sempre nei suoi pensieri, non mancava mai di ricordarne il contributo alla storia del nostro Paese, sognava proprio una società in cui io mi prendo di cura di te indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla religione, dal credo politico, dalle possibilità economico – finanziarie, in cui giustizia e libertà  e uguaglianza dialogano.


Questa società di liberi e uguali Barontini ha voluto ben incidere anche nel nostro statuto laddove la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la Convenzione di Ginevra, la Convenzione europea sui diritti dell’uomo (Cedu), e anche lo studio dell’età contemporanea.


Il suo preoccuparsi per gli altri è stata una costante anche nella sua presidenza e lo ha fatto divulgando e tramandando i valori che stanno alla base del nostro Istituto, con la valorizzazione dell’Archivio Devoto sulla Shoah, il ricordo di “Sacco e Vanzetti”, il recupero della memoria della strage di Calamecca, i fratelli Guermani, i brasiliani della Feb e tanto altro ancora.


L’Istituto è stata la sua “casa” per venti anni. Sei stato più giovane di tutti noi, ti sei circondato di giovani, ci hai trasmesso una  ulteriore voglia di impegnarci anche in momenti complicati come quello attuale, E non ci fermeremo.

 

Ricorderemo Barontini anche il 9 settembre, quando apriremo alla cittadinanza l’Istituto, per presentare l’ultima pubblicazione sulla Guerra aerea a Pistoia e i bombardamenti alleati, fatto in collaborazione con l’Università di Lincoln".

 

In foto, il vicepresidente Mazzoni, l'On. Innocenti, il direttore Grasso e l'on. Roberto Barontini nel 2021.

 

Di seguito anche il ricordo dell'Anpi.

 

"A un anno dalla sua scomparsa ricordiamo con rimpianto Roberto Barontini, un amico per alcuni di noi e per l'Anpi un antifascista sempre in prima linea nella lotta per la libertà, la giustizia sociale, la difesa e l'applicazione della Costituzione, un tenace sostenitore dell'Europa unita e federata.

 

Per i pistoiesi Roberto Barontini non è stato solo un medico che univa alla grande competenza professionale una  straordinaria umanità, ma anche un politico di grande forza morale e cultura democratica, un amministratore di enti pubblici e privati e, negli ultimi venti anni, l'assiduo e appassionato presidente dell'Istituto storico della Resistenza, dove ha lasciato un'impronta profonda.

 

Roberto ha dedicato la sua lunga vita, in ogni settore a cui ha rivolto il suo impegno politico e civile, alla realizzazione dell’Italia Repubblicana disegnata nella Costituzione e alla custodia dei  valori democratici.

 

L'impegno che ci ha accomunati e che anche noi, come Anpi, vogliamo trasmettere alle nuove generazioni è descritto nel discorso che pronunciò  il 20 giugno 2001, in occasione del suo insediamento a presidente dell'Istituto Storico, che riportiamo in parte: ”…diviene indispensabile cogliere e registrare ciò che avviene nel Paese, in Europa, nel mondo; porre attenzione a tutte quelle vicende e a quegli episodi dove si verificano storie di ingiustizie, di sopraffazione, di razzismo e di esclusione. Tanti cittadini soffrono ancora sotto il peso di autoritarismi, soprusi ed oppressioni. Noi dobbiamo conoscere e diffondere queste storie, il nostro antifascismo non dovrà essere fondato soltanto sul passato ma dovrà permeare il presente e guardare al futuro. Dovremo, con semplicità ma anche con determinazione, contribuire coerentemente con i fondamenti della nostra Costituzione, al rafforzamento di quei valori di laicità dello Stato, di cultura della tolleranza, di rispetto dei diritti dei cittadini e dei doveri di partecipazione democratica non ancora compiutamente realizzati nella nostra Repubblica.” 

 

Parole di oltre 20 anni fa, ma ancora attuali per l'insegnamento che contengono. In questo anno difficile per l'antifascismo militante abbiamo sentito la sua mancanza come compagno di una strada irta di ostacoli. Oggi ci sono nuove e dure sfide da affrontare: per la pace, contro tutte le guerre e contro la corsa agli armamenti, per il clima e la salvaguardia dell’ambiente, contro chi, negando la responsabilità degli esseri umani nella crisi climatica, accelera la distruzione della vita sul Pianeta, contro il pericolo del neofascismo xenofobo e razzista che vuole riscrivere la storia e chesta si sta affermando in parte dell'Europa. Il ricordo di Roberto Barontini, della sua coerenza, del suo entusiasmo senza età e della sua indignazione di fronte alle ingiustizie sociali ci sarà di aiuto per affrontare gli ostacoli che incontreremo".

Fonte: Istituto storico della Resistenza
 
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