Paolo Tosi (Partito democratico) interviene sulla Hitachi Rail.

"Ho fatto l’operaio in fabbrica per 20 anni. So molto bene cosa significhi timbrare tutte le mattine il cartellino e lavorare insieme ai propri compagni per raggiungere un obiettivo comune.

Per questo ho accolto con favore la notizia del pagamento di un premio di produzione di 4175 euro per i 996 lavoratori Hitachi a seguito del raggiungimento dell'obiettivo di produzione.

Sono stati infatti raggiunti il 98% degli obiettivi previsti dall’accordo tra azienda e sindacati.

Negli ultimi anni si registra un trend di crescita positivo per Hitachi, che spicca in particolar modo nello stabilimento pistoiese.

Una redistribuzione resa possibile dai risultati raggiunti grazie all'impegno e alla professionalità dei lavoratori e alle buone pratiche di relazioni industriali messe in campo dai sindacati per la tutela del salario e il miglioramento della vita in azienda.

Il fatto che la principale azienda industriale della nostra città goda di buona salute è una notizia positiva per Pistoia; l'unica nota negativa è rappresentata dal fatto che da questa redistribuzione sono ancora una volta esclusi i lavoratori dell’Incentrato, lavoratori di ditte esterne che spesso svolgono le stesse mansioni dei lavoratori Hitachi e che hanno contribuito, al pari loro, al raggiungimento degli obiettivi aziendali, ma che purtroppo non avranno lo stesso premio di produzione.

È il momento di adoperarsi tutti per quanto ci compete per far si che ci sia parità di mansione, parità di salario, parità di diritti, parità di sicurezza.

I sindacati stanno lavorando al rinnovo del contratto nazionale e in quella sede stanno affrontando il tema degli appalti che non devono piu' essere rivolti al raggiungimento del maggior ribasso e soprattutto e' necessario introdurre la parità di trattamento tra lavoratori che svolgono la stessa mansione.

Auspico che anche la politica faccia tutto il possibile perché si possa giungere alla parità e all' uguaglianza per i lavoratori che lavorano sotto lo stesso tetto. Questa disuguaglianza non è più accettabile".