Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.
Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.
Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.
As Estra Pistoia Basket 2000 comunica che, in occasione dell’ultima assemblea del consiglio di amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di una quinta persona che ricoprirà il ruolo di consigliere.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Luka Brajkovic.
As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.
Il Partito dei Carc interviene sull'Hitachi.
"Apprendiamo dalla stampa locale che in data 14 novembre la direzione aziendale di Hitachi Rail Pistoia ha negato lo svolgimento dell’assemblea congressuale degli iscritti Fiom Cgil per questioni “formali”. Nella nota del segretario generale della Fiom Cgil Firenze – Prato – Pistoia viene posto l’interrogativo sulla possibilità che questa azione repressiva sia dovuta alla proposta del sindacato di aprire un tavolo negoziale per l’assunzione degli oltre 550 lavoratori dell’incentrato.
In occasione dell’assemblea del 9 settembre svolta all’interno del parco di Monteoliveto a Pistoia, i dirigenti della Fiom Firenze, Prato, Pistoia parlarono dell’anomalia Hitachi: un’azienda composta da un numero maggiore di lavoratori dell’incentrato rispetto a quelli assunti direttamente che implica per i lavoratori dell’indotto una retribuzione mensile più bassa di 300 € rispetto ai colleghi e il mancato pagamento del premio di produzione. Su questa base i dirigenti della Fiom manifestarono la volontà di intavolare una dura battaglia per l’assunzione diretta di questi lavoratori.
Che la direzione aziendale porti acqua al proprio mulino non ci stupisce affatto. Da sempre affermiamo la tesi che gli interessi della proprietà sono inconciliabili con quelli dei lavoratori. A maggior ragione oggi con la nomina al governo dei paladini della lotta al reddito di cittadinanza e del made in Italy che per istallarsi alla guida del Paese hanno dovuto sottomettersi alla stessa agenda Draghi la cui opposizione gli ha permesso di ottenere milioni di voti.
Ottenere l’assunzione diretta in Hitachi significa per i lavoratori dell’indotto seguire l’esempio del collettivo di fabbrica e degli operai Gkn che nonostante la vertenza in corso che li vede in occupazione da quasi due anni sono riusciti a imporre alla nuova proprietà l’assunzione di 7 colleghi dell’indotto attraverso la lotta e l’organizzazione. La stessa cosa vale anche per i tre delegati della Fiom Cgil che giovedì 10 novembre sono andati a Campi Bisenzio a portare solidarietà ai lavoratori della Gkn se veramente vogliono dare battaglia per ottenere l’assunzione dei 550 colleghi dell’incentrato.
Le assemblee congressuali che verranno fatte nei prossimi giorni anche all’Hitachi devono diventare occasione per accordarsi su come mettere in pratica gli insegnamenti della lotta Gkn:
non aspettare di essere messi sotto attacco o che l’azienda entri in crisi per iniziare a organizzarsi. Formare fin da subito organismi che coalizzano gli operai combattivi indipendentemente dall’appartenenza sindacale;
tenere in mano l’iniziativa anche dopo i primi risultati, non affidarsi alle promesse dei padroni e delle loro autorità. L’arma principale degli operai è la mobilitazione dei lavoratori e delle masse popolari per un lavoro utile dignitoso e per tutti;
occuparsi del funzionamento della propria azienda e coordinarsi con le lotte di altri lavoratori, degli studenti e del resto delle masse popolari che si organizzano contro le misure criminali imposte dalla borghesia imperialista;
approfittare di tutti gli appigli che la situazione offre per conquistare posizioni nella lotta di classe e avanzare nella costruzione di un proprio governo di emergenza.
In Italia basterebbero un centinaio di organismi come il collettivo di fabbrica della Gkn per renderlo ingovernabile alle autorità dei padroni e costringerli ad attuare l’unico governo che realisticamente può mettere un freno agli effetti peggiori della crisi: il governo di blocco popolare. Non sono i padroni a essere forti, sono i lavoratori a doversi organizzare per far valere la propria forza".