L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
Acqua dell'Elba Nico Basket - Medicina Unica Srl Number8 79-65
La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
Sabato 1 febbraio è in programma l'inaugurazione della mostra "Caos, lo spazio alla parola".
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
MONTECATINI
Il dibattito di questi giorni ha evidenziato diverse posizioni, che per semplicità, potrebbero essere raggruppate in tre ordini: ci sono quelli del tutto contrari ad ogni forma di limitazione del traffico, ci sono quelli del tutto favorevoli, e infine ci sono quelli (compongonono la schiera più numerosa) che in teoria sono a favore, ma che tuttavia ritengono necessario aspettare condizioni migliori, come ad esempio i nuovi parcheggi, l'apertura delle Leopoldine, e così via.
Il progetto del Comune di chiudere Viale Verdi per trasformarlo in un'isola pedonale, sta facendo discutere molto. Proviamo a inserire alcuni elementi di riflessione.
Crediamo che in questo dibattito sia opportuno porre alcuni punti fermi.
Il primo è rappresentato dalla situazione dell'economia cittadina, che trova tutti concordi. La città sta vivendo da anni una crisi profonda, con la chiusura degli alberghi, la riduzione del giro di affari. Le difficoltà sono la conseguenza del tracollo del termalismo, un vuoto improvviso che la città non è riuscita a colmare con un progetto alternativo. Negli ultimi anni politici e categorie hanno cercato ciascuno di imporre la propria ricetta, per salvare il proprio specifico interesse particolare, con la conseguenza che la città è rimasta senza una guida politica unitaria, senza una direzione condivisa verso verso cui procedere. Il risultato di tutto questo è sotto gli occhi di tutti. La città ha perso ogni identità (ormai nulla più la distingue dalle città vicine), e quindi ha perso ogni capacità di richiamo, perchè nessuno si sposta per andare in luoghi che sono identici a quelli in cui abita. La crisi economica è la conseguenza certo della crisi del termanlismo, ma è soprattutto dovuta a una perdita di specifictà.
Il secondo punto ferno è costituito dall'obbiettivo da raggiungere. Dopo anni di discussioni, finalmente, le categorie e gli amministratori si sono messi d'accordo su di un aspetto. Montecatini per il rilancio deve puntarte sulla sua storica vocazione per l'accoglienza, rinnovando la sua antica tradizione, e quindi non più città del termalismo alla vecchia maniera, ma città del benssere e del relax. Da qui la decisione di investire sulle Leopoldine per la costruzione di una piscina termale.
Stabiliti questie due punti fermi, il punto di partenza e il punto di arrivo, su cui c'è unanimità di consensi, resta da vedere cosa si deve fare per passare alla fase operativa. Come dicevamo all'inizio, alcuni ritengono che, per superare la crisi, non si debba fare niente e quindi difendono lo status quo, senza rendersi conto che è proprio questo l'origine della crisi. Altri inece vorrebbero mantenere lo stutus quo all'infinito, procrastinando l'attuale situazione, in attesa di qualche miracoloso intervento (parcheggi, Loepoldine, eccetera).
A nostro avviso però affidare il rilancio di Montecatini alle Leopoldine o a nuovi parcheggi, è fuorviante. Certo possono essere un elemento importante, ma non possono essere sufficienti a garantire la ripresa economica. Più che di strutture, infatti, Montecatini ha bisogno di un progetto, ha bisogno di ricostruire la sua immagine. I visitatori devono tornare a Montecatini non solo perchè ci sono le Leopoldine (non tutti andranno a fare la cura), ma soprattutto perchè, come un tempo, a Montecatini si sta bene, perchè è un luogo diverso da tutti gli altri, perchè consente di trascorrere un perido piacevole di relax.
In questa prospettiva anche la chiusura di viale Verdi non deve essere vista come la soluzione finale, capace di risolvere tutti i problemi, ma solo come parte di un progetto più generale, per la ricostruzione di una nuova identità.
Allora se questo è il problema vero (la ricostruzione di una nuova immagine e di una nuova identità) l'obiettivo non può essere raggiunto in un giorno. E' un percorso lungo e faticoso, che deve essere cominciato il prima possibile, operando per gradi, e iniziando là dove oggi è possibile intervenire. La chiusura di viale Verdi va in questa direzione. Intanto si lancia un segnale, si fa capire, che la città è uscita dallo stato di rassegnazione, che ha voglia di cercare nuovi percorsi e una nuova identità.
La chiusura di viale Verdi per essere efficace (e cioè per diventare elemento di richiamo) dovrebbe riguardare l'intera strada, dal Tettucio a Piazza del popolo. Il viale oltre ad essere funzionale per l'area termale, dovrebbe diventare per i mesi invermali l'equivalente peri i mesi estivi della Passeggiata di Viareggio, e cioè dovrebbe diventare il luogo di ritrovo di tutti i toscani. La chiusura del Viale andrebbe adeguatamente promossa in tutta la Regione, andrebbe valorizzata con manifestazioni e iniziative.
E' solo in questo modo, cercando di richiamare visitatori e turisti, che l'economia potrà riprendersi. Chi si oppone a questo processo, per difendere lo stato di fatto, non vuole il bene della città, ma evidentemente vuole difendere solo specifici interessi.
F.G.