L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
Aziende svuotate di beni, fornitori non pagati, merci vendute al nero e scritture contabili tenute in modo da non consentire una corretta ricostruzione delle entrate e delle uscite.
L'inchiesta della Guardia di Finanza ha portato agli arresti domiciliari un commercialista e due imprenditori: il noto commercialista Vincenzo Fera, 57 anni, originario di Cittanova (Reggio Calabria), residenza a Serravalle e studio professionale in via Garibaldi a Montecatini; l’imprenditore Carmine D’Ambrosi, 57 anni, residente a Scandicci e l’amministratore di una società fallita nel 2010, Andrea Seidita, 61 anni, di Chiesina Uzzanese.
Per l’accusa i tre sodali avrebbero individuato un prestanome per fargli ricoprire la carica di amministratore della società. Quindi avrebbero costituito una nuova ditta in modo da ritardare il fallimento e consentire al nuovo gruppo di amministratori di continuare a gestire la società in modo occulto nonché di ostacolare ogni attività di accertamento.
Nel frattempo gli indagati hanno continuato a usare la società per acquistare merci senza pagarle e vendendole in nero, principalmente nell'Italia meridionale: i relativi pagamenti sarebbero stati ripartiti tra gli indagati. Ruolo centrale sarebbe stato svolto da Fera, amministratore di fatto della società e «che dal 2008 al 2010 non avrebbe mai dichiarato redditi imponibili». L'ammontare complessivo dei beni distratti (computer, auto, merci varie) si aggira sui 150mila euro.