Riceviamo dal Comune di Montecatini Terme - Assessorato  al sociale, politiche giovanili e pubblica Istruzione un comunicato in cui si rende noto che in data odierna l'amministrazione comunale ha deliberato la concessione in comodato gratuito all'associazione Tuttinsieme onlus di un appartamento libero sito al piano terreno di via Friuli per un periodo di anni nove per la realizzazione di un progetto di sviluppo dell'autonomia dei ragazzi seguiti dall'associazione stessa in collaborazione con la Sds.

Questo atto, si afferma nella nota, rientra in un progetto più ampio, che consiste nella creazione di maggiori opportunità per i ragazzi tramite il rafforzamento dei progetti del Durante e Dopo di noi e prevede anche la messa a disposizione da parte del Comune di Montecatini della ex casa di riposo di Viale Adua, che avverrà tramite un bando pubblico rivolto alle realtà operanti nel settore determinate ad unire le loro forze nell'ambito delle attività zonali.

L'assessore Ennio Rucco informa inoltre che il gruppo di lavoro composto da famiglie, SdS e tre assessori comunali, ha ultimato la bozza di Statuto per la costituzione di una  Fondazione di Partecipazione, finalizzata a favorire la realizzazione di strutture che possano meglio rispondere alle esigenze del cosiddetto “ dopo di noi”.
In questo istituto, continua Rucco, si prevede la presenza partecipata della famiglia in prima istanza, per assicurare percorsi efficaci  ed efficienti di accompagnamento verso l’autonomia delle persone disabili “durante” e “dopo” la famiglia, ma  anche la partecipazione del privato sociale presente sul territorio che, assieme all’ente locale, realizzi il principio di sussidiarietà orizzontale.

La flessibilità di questo strumento potrebbe offrire diverse risposte  oltre le case famiglia, come i gruppi appartamento; l’acquisizione di  alloggi nel quale il disabile può continuare a vivere (quindi nella sua casa) assieme ad altri amici avendo in cambio l’assistenza; la creazione e lo sviluppo di esperienze di minimo impegno lavorativo collaterali al progetto coinvolgendo la comunità locale alla partecipazione di questi spaccati di vissuto.
Tale percorso, conclude Rucco, è stato avviato per la creazione di strutture per il “ dopo di noi” attraverso tale modello partecipato ( fondazione partecipata aperta) e può offrire risposte e garantire una proficua collaborazione  tra pubblico ( deputato a perseguire e realizzare l’interesse pubblico), associazioni di famiglie (soggetto co-programmatore e controllore),  privato ( managerialità ed esperienze come soggetto gestore) ed altri soggetti finanziatori ( possibilità di acquisire risorse nuove e aggiuntive per la creazione e  lo  sviluppo).