A un anno esatto dall'entrata in vigore del “porta a porta”, il sindaco Rinaldo Vanni, traccia un primo bilancio sul nuovo metodo di raccolta rifiuti.. “Monsummano ha investito molte risorse sul porta a porta - ha dichiarato - e i risultati ci stanno premiando: nel 2012 i rifiuti differenziati erano stati il 37% del totale, nel 2013 invece ben il 92%. Un risultato strabiliante”.

Una raccolta rifiuti più efficiente che - purtroppo - al momento non si è tradotta in un calo diffuso delle tariffe ma, anzi, in qualche caso ci sono stati aumenti. Il sindaco, però, precisa: “A Monsummano siamo riusciti a effettuare riduzioni fino al 20% sulle tariffe per quanto riguarda le aziende. Invece, per il settore domestico, le tariffe sono rimaste le stesse o con lievissimi aumenti. Con le norme attuali vi assicuriamo che non avremo potuto contenere di più i costi per i cittadini”.

Il vicesindaco Luca Buccellato ha sottolineato lo sforzo della giunta comunale per attuare ulteriori riduzioni per le famiglie residenti nel comune: -5% sulla normale tariffa per coloro che svolgono correttamente la raccolta differenziata (circa il 90% della popolazione) unita a un'ulteriore riduzione del 5% per coloro che vivono da soli in casa.

Dati alla mano, comunque, le bollette sulla spazzatura nel comune monsummanese risultano tra le più basse delle provincia. Tariffe a parte, i benefici ambientali derivanti dalla raccolta differenziati sono innegabili. Si pensi che nel 2013 sono stati prodotti in città il 42% di rifiuti in meno rispetto all'anno precedente.

Il sindaco ha poi ringraziato la cittadinanza, che nel giro di pochi mesi si è abituata al porta a porta, mostrando un invidiabile senso civico e portando Monsummano a diventare una paese “riciclona” con sul riutilizzo assimilabili a quelli dei super-ecologici paesi scandinavi.

Non sono mancati poi dal sindaco gli elogi verso Publiambiente, che “in questo 2013 ha lavorato molto bene, raggiungendo livelli di efficienza molto alti”.

Insomma: a Monsummano il porta a porta funziona, ma la “Tares” non permette una tariffazione che premi le città virtuose come quella termale. “La Tares non è altro che una patrimoniale camuffata e per molti versi ingiusta – commenta il responsabile di Publiambiente Alessio Arrighi – ma questo non dipende dal Comune. Rimane il fatto che a Monsummano una volta tanto si è creato un sistema che funziona bene e che è un toccasana per l'ambiente. Speriamo che le sterili polemiche sul porta a porta siano finite con quest'anno”.

di Francesco Storai