Il segretario provinciale del sindacato di polizia Coisp, Antonio Rovito, interviene sulle dotazioni degli agenti.

"Il titolo del presente comunicato sintetizza lo stato materiale degli Ubot utilizzati per i servizi di ordine pubblico dal personale di polizia della provincia di Pistoia.
 
La spending review imposta dal Governo nei confronti delle forze di polizia continua a produrre risultati a dir poco devastanti. Attraverso i tagli sistematici adottati, i poliziotti pistoiesi, ma crediamo non siano gli unici, sono costretti a svolgere i delicati servizi di ordine pubblico con i caschi ubot logorati, privi della stoffa interna, che lascia scoperta l’imbottitura in gomma piuma che si sbriciola direttamente sul capo dell’operatore di polizia nel momento in cui lo indossa.
 
Dire che tali Ubot, indispensabili per i servizi di ordine pubblico, siano assolutamente antigienici è un eufemismo, basta guardare le foto (allegate) per rendersi conto che questa volta abbiamo toccato il “fondo”, non si può continuare con tagli irrazionali a discapito della sicurezza della popolazione.
 
Non si può pretendere l’assoluta efficienza di un operatore di polizia in ordine pubblico dal momento che si manda in servizio con un oggetto (casco ubot) impresentabile per quel tipo di attività, che tra le tante difficoltà prevede l’ordinato svolgimento della vita sociale dei cittadini, un diritto sancito dalla Costituzione.
 
Ci auguriamo che il Dipartimento recapiti il prima possibile dei nuovi caschi ubot alla Questura di Pistoia, in alternativa chiediamo lo stanziamento di pochi euro al fine di rifoderare gli attuali ubot anche se indecenti per l’attività svolta. Noi intanto proseguiremo con rettitudine il nostro lavoro, sperando che prima o poi qualcuno si accorga che stiamo realmente al limite della sopportazione".