L'Autorità Idrica Toscana replica a un comunicato del Comitato acqua bene comune.

"Nessuno mette in dubbio che l’acqua sia un bene comune, come l’aria. Così come, siamo certi che nella giunta di Monsummano Terme nessuno impedirà i soccorsi a chi ne ha bisogno, ricco o povero che sia.

Infatti l’erogazione del servizio idrico non c’entra niente con i soccorsi sanitari. Semplicemente, come in ogni settore del nostro Paese che tiene insieme costi industriali ed erogazione di servizi ai cittadini, ci sono date, norme e interpretazioni ministeriali che dovrebbero essere rispettate da tutti. E comunque non possono essere disattese, per vincolo istituzionale, dalle autorità regionali che si occupano del servizio idrico e dagli enti locali.

Riguardo all’insinuazione che i soldi dei cittadini non siano stati utilizzati in maniera adeguata dai gestori e, nello specifico, da Acque spa, possiamo affermare con certezza che non è scomparsa alcuna risorsa economica e che gli investimenti previsti sono in corso di realizzazione. Di più, fino al 2011 Acque spa è una delle aziende del servizio idrico che ha il maggior tasso d’Italia tra investimenti previsti e investimenti realizzati, ed è quindi un’azienda che è spesso portata ad esempio di buona pratica.

Resta il fatto che comunque, per gli investimenti non realizzati, questi sono stati recuperati tramite penalizzazioni nei confronti di Acque spa, anche con il decreto che prevedeva l’ultima tranche di rimborsi, ai cittadini che ne avevano diritto, della quota di depurazione.
 
Infine, dal 2012, Acque spa (come gli altri gestori) prende i soldi in bolletta soltanto per gli investimenti eseguiti e non per quelli ancora da mettere in cantiere".