L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
Acqua dell'Elba Nico Basket - Medicina Unica Srl Number8 79-65
La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
Sabato 1 febbraio è in programma l'inaugurazione della mostra "Caos, lo spazio alla parola".
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Ottanta anni e non sentirli. Il primo traguardo per la famiglia Bargilli, la storica produttrice del dolce tipico di Montecatini, la cialda, è stato raggiunto da poco. Il felice compleanno di una storia nata nel 1936, dai tempi del capostipite Orlando.
Una intensa cerimonia in municipio, con Paolo e Valentina, rispettivamente figlio e nipote di Orlando, per fermare il tempo e raccontare una storia che ha attraversato otto decenni di storia della città. Con loro il sindaco Giuseppe Bellandi, ben lieto di omaggiare il prodotto per eccellenza di Montecatini. “E’ stato ovunque e mangiato da chiunque – ha detto il primo cittadino - negli Stati Uniti, in Russia, in ogni missione turistica all’estero non può mancare la cialda di Montecatini. Un prodotto che ha raggiunto centinaia di Paesi. Un simbolo per tutti, basti pensare che lo stemma del nostro Comune è riprodotto sulle confezioni che vengono utilizzate per la vendita. Una dolce tradizione e una famiglia serissima che meritano un momento di celebrazione”.
Tutto ebbe origine con una famiglia boema di religione ebraica. Si chiamavano Gley, avevano iniziato a produrre questi strani wafer con impasto di mandorle e zucchero: il laboratorio era vicino all’attuale, in via del Grocco. “L’attività funzionava ma la famiglia boema, che già era arrivata a Montecatini negli anni Venti per fuggire alle persecuzioni, fu costretta a scappare anche dalla nostra città – ricorda Paolo Bargilli - E dopo qualche trattativa, l’attività fu rilevata da mio padre Orlando. Era il 1936”.
Ottanta anni dopo Paolo è commosso nel ricevere dalle mani del sindaco una targa che cita “80 anni di prestigiosa attività: un sentito ringraziamento per aver portato in giro per il mondo il nome il gusto della città di Montecatini. Dal 1936 a oggi la sua famiglia ha sancito il cambio di passo.
“Mio padre era un ex fabbro che lavorava per le Ferrovie – dice Paolo Bargilli – quando decise di rilevare l’attività fu ampliata la circolarità della cialda ma gli ingredienti principali rimasero gli stessi. Con determinazione e tenacia, prima da solo e poi con mia moglie Maria, abbiamo elevato il nome della nostra famiglia legandolo a quello della cialda. Il turismo in città per decenni ha funzionato molto bene, specie dopo la fine della Guerra, abbiamo vissuto gli anni d’oro di Montecatini. Credo non ci sia attore, cantante, politico o personaggio pubblico arrivato in città, e di cui esiste la targa in ottone su viale Verdi (la walk of fame, ndr), che non abbia assaggiato la nostra cialda o non si sia fermato al negozio di viale Grocco”.
Un prodotto buonissimo e ultra conosciuto: un doppio disco da diciotto centimetri di cottura uniforme, totale assenza di burro, l’utilizzo della mandorla pugliese per la farcitura, che ha un basso coefficiente di acidità. La cialda è invece un impasto di farina, latte intero e uovo fresco. Una specialità che si abbina ai vini dolci, al gelato, al the, ma è ottima anche per le colazioni. Via via, i formati delle cialde sono stati reinventati in funzione del loro utilizzo.
“La cialda è la cialda – sintetizza Valentina Bargilli – ha fatto la storia della nostra famiglia e della città. Ricordo quando nel 1973 mio padre Paolo assunse la direzione, migliorando la tecnologia al servizio della produzione. Siamo arrivati a produrne anche 5mila al giorno, in base al periodo di vendita. Esattamente trent’anni fa, nel 1986, abbiamo poi iniziato a produrre anche il brigidino, e nel 1996 è nata anche la produzione di gelato artigianale, da abbinare proprio alla nostra cialda. Tentativi di imitazione? Tanti negli anni, ma abbiamo sempre saputo resistere alla concorrenza”. L’originale, si sa, è sempre l’originale.
Non sono mancate anche le sirene di alcuni grandi marchi del nord nel periodo in cui è stato aperto anche il laboratorio a Massa Cozzile. “In molti avrebbero voluto acquisire il marchio e magari far sparire il nostro nome. Ma il nostro nome e la nostra tradizione sono sacri”. Come la voglia di proseguire un lavoro iniziato ottanta anni fa. Per ora tanti auguri di una felice vita dolciaria alla famiglia Bargilli. E alla prossima ricorrenza.