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VALDINIEVOLE
I nuovi invasi di Castelmartini e il Coccio: accordo Integrativo per la tutela delle risorse idriche del Padule

21/1/2017 - 14:50

Viene da lontano il progetto per la mitigazione e il riequilibrio del bilancio idrico nel comprensorio toscano del cuoio e nel Padule di Fucecchio, interessando un’area che racchiude realtà molto eterogenee e distanti, quanto lo possono essere il comprensorio del cuoio, distretto ad alta economicità e fortemente antropizzato, e il cratere del Padule di Fucecchio, area ad altissimo interesse naturalistico e oggetto di un progetto europeo Life per la salvaguardia ambientale.

 

Si parte dall’Accordo preliminare risalente al 2004 con la sottoscrizione del Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana, Autorità di bacino dell’Arno, enti locali, Ato 2 del Basso Valdarno, Arpat e Associazione conciatori, oltre 10 anni tra progettazione, studi preliminari e di fattibilità, analisi chimiche dei terreni, adeguamenti normativi e reperimento delle risorse in accordo tra tutti i soggetti interessati.

 

La fase preliminare è terminata e si è giunti allo stadio finale di pochi giorni fa con la consegna dei lavori. Lavori peraltro di notevole entità visto che si parla di oltre 3 milioni di euro, con un risparmio grazie ai ribassi rispetto ai 5 milioni ipotizzati inizialmente.

 

Una somma importante ma assolutamente necessaria per la tutela delle caratteristiche di ecosistema naturale dell’area umida del Padule di Fucecchio, per conservare un ambiente composto da elementi distintivi  e caratteristici del territorio risalenti al quaternario, un ambiente di assoluto pregio che ha forgiato non solo le caratteristiche ambientali e paesaggistiche, ma anche il carattere e la realtà socio-economica dei suoi abitanti e che senza interventi adeguati rischia di scomparire per sempre.

 

Molto sinteticamente il progetto si riassume nella creazione di due invasi (uno a Castelmartini e uno in località Il Coccio, sottoposti entrambi a Valutazione di Impatto Ambientale da parte della competente Provincia di Pistoia) per la raccolta delle acque nel periodo di massimo livello idrico e il successivo rilascio nel periodo di siccità e nel rafforzamento delle arginature dell’asse principale e delle aree contigue.

 

Invaso di Castelmartini

L’area in cui sarà realizzato l’invaso, attualmente adibita a prato incolto e vegetazione spontanea, si estende interamente nel Comune di Larciano nella proprietà della Società Agricola Castelmartini e ricade nel SIC “Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone”.

 

L’alimentazione è assicurata dalle acque del Fosso del Paretaio, che però non garantisce una portata costante nel tempo. Per la costituzione dell’invaso è previsto uno sbarramento in terra da cava di circa 240 ml che consentirà sia l’accumulo che il rilascio controllato per il mantenimento di un idoneo habitat a valle dell’opera.

 

Per il completamento dell’opera sono previsti una serie di interventi che comprendono:

- l’allestimento del cantiere e prescrizioni a norma di legge;

- la realizzazione dello sbarramento in terra utilizzando materiale analizzato per assicurare la purezza delle terre e scongiurare l’introduzione di specie invasive nell’ecosistema;

- la costruzione dello sfioratore laterale (con utilizzo di scatolari prefabbricati per la parte interrata e un rivestimento di fondo lastricato in scogliera di massi a monte e zona di dissipazione a valle);

- la realizzazione di 3 organi di scarico: uno svuotamento rapido per le manovre di emergenza (completo di paratia di protezione), uno scarico di fondo (corredato di griglia amovibile per la manutenzione e di paratia regolabile per apertura /chiusura), uno scarico di fondo supplementare (tubazione aggiuntiva completa di griglia amovibile per la manutenzione e di paratia regolabile per apertura /chiusura da utilizzare in caso di fuori servizio dello scarico di fondo)

- la realizzazione di una rampa per l’accesso dei mezzi di manutenzione all’invaso sul lato di monte dello sbarramento

- l’installazione di un impianto di ossigenazione a monte dello sbarramento completo di pannelli fotovoltaici per l’alimentazione degli apparati necessari

- opere di ripristino dei luoghi e tutte le lavorazioni necessarie per ottemperare alle prescrizioni normative.

La vegetazione prelevata prima dello scavo sarà stoccata in apposite aree e riutilizzata per il rinerbimento delle scarpate.

 

Invaso in località “Il Coccio”

Questo invaso, ubicato nel comune di Ponte Buggianese e ricadente nel Sic“Padule di Fucecchio”, sarà ricavato in un terreno totalmente pianeggiante acquisito dal Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio. Durante il periodo estivo, quando il depuratore scaricherà nell’invaso, funzionerà da equalizzatore rilasciando gradualmente l’acqua verso i sottobacini.

 

Una volta realizzato rappresenterà “il polmone” di alimentazione dei nuovi sottobacini ed avrà caratteristiche naturalistiche tali da costituire una nuova area di particolare valenza ambientale. Ripensato con una dimensione maggiore rispetto al progetto preliminare, l’invaso avrà una profondità massima di 11,80 m, inferiore alla quota di fondo del Fosso della Croce, e assicurerà la presenza di una zona che rimarrà permanentemente allagata per garantire una riserva d’acqua per circa 6 giorni consecutivi.

 

Per la realizzazione dell’opera sono previsti una serie di interventi che comprendono:

- l’allestimento del cantiere e prescrizioni a norma di legge;

- lo scavo per la realizzazione dell’invaso;

- la realizzazione di arginature perimetrali all’invaso (compattamento fino al raggiungimento di una larghezza minima in sommità di 10 m e di un’altezza massima di 14,50/14,80 m per permettere lo sfioramento della sovrabbondanza d’acqua nel periodo invernale senza compromettere i terreni circostanti);

- la realizzazione di cordoni di schermatura (creati con materiale di resulta degli scavi e ricoperti con vegetazione precedentemente scoticata) per favorire la tranquillità dell’avifauna presente;

- la realizzazione dell’organo di scarico sull’argine destro del Fosso della Croce per l’immissione delle acque dell’invaso nel cratere palustre (in elemento scatolare e scogliera antierosione all’imbocco e allo sbocco) dotato di apparato di controllo;

- la realizzazione di fossetti di scolo al piede dei cordoni di schermatura per consentire l’allontanamento delle acque piovane;

- opere complementari (cancello sulla sponda destra del Fosso della Croce, schermatura viva con cannicciato lungo il camminamento posto sull’argine dell’area “La Monaca”.

 

Alcuni dati tecnici degli invasi

 

Castelmartini

Il Coccio

Volume massimo dell’invaso

140.000 mc

78.800 mc

Volume utilizzabile

85.000 mc

55.000 mc

Profondità massima

2,25 mt

2.70 mt

Altezza della diga fuori terra

4,50 mt

1 mt

Larghezza massima delle arginature (sommità)

5,00 mt

5,00 mt

Impianto di ossigenazione

Si

No

 

 

Altre opere di arginatura

Accanto alla realizzazione degli invasi, particolare rilevanza assume la risagomatura e il rafforzamento degli argini per impedire la dispersione idrica.

 

I lavori riguarderanno il canale principale che si dirama dall’invaso de Il Coccio e tutte le porzioni di terreno confinanti, che saranno così “divise” in sottobacini per permettere a ciascuna area di garantire il mantenimento di un livello idrico ottimale.

 

Questo progetto si affianca a quello di depurazione delle acque della Valdinievole e del Padule di Fucecchio che è stato presentato lunedì 16 gennaio nella veste modificata rispetto alla versione originaria.

 

Alla gara di appalto hanno partecipato n. 198 ditte ed è risultata aggiudicataria la Fea Srl con sede in Castelfranco Emilia (MO) con un ribasso offerto del 33,007% che determina un importo lavori contrattuale di € 2.036.916,14 oltre Iva.

 

Viste le restrittive prescrizioni ambientali che impediscono qualsiasi lavorazione fino al termine del periodo di nidificazione e riproduzione, i lavori per la realizzazione delle opere inizieranno a luglio 2017 salvo evidenti problematiche dovute a prolungato maltempo che impedisce qualsiasi accesso dei mezzi meccanici per la movimentazione della terra.



Fonte: Consorzio 4 Basso Valdarno
 
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