L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
Al liceo Lorenzini fervono i preparativi per l’allestimento dello spettacolo intitolato “La città e i cani”. Anche quest’anno, infatti, oltre trenta studenti hanno partecipato con entusiasmo al corso di teatro. La professoressa di spagnolo Jula Bevilacqua, che ha sostituito il professor Dolfi, che aveva ricoperto questo ruolo per lo spettacolo dell’anno precedente, ha guidato i ragazzi in questa esperienza ed in anteprima ha svelato qualche piccola anticipazione sulla rappresentazione che si svolgerà il 16 maggio al Teatro Pacini alle ore 21.
Ecco l'intervista alla professoresa Bevilacqua realizzata dagli studenti della GBL Nicole Bellandi, Federica Giordano e Matilde Bernardini.
• Buongiorno professoressa. Possiamo porle alcune domande?
Buongiorno ragazze, certo, iniziamo subito.
• Perché è avvenuto questo passaggio di testimone fra lei e il professor Dolfi?
In realtà abbiamo deciso di occuparci un anno a turno del progetto del teatro per variare un po’ e per dare ai ragazzi l’opportunità di conoscere e di sperimentare con autori differenti:il professor Dolfi si concentrava più sui testi classici, mentre io sulla letteratura straniera. In più avere la possibilità di riflettere alcuni mesi è molto importante anche per noi responsabili: in tal modo abbiamo l’opportunità di avere nuove idee e di predisporre il lavoro con più tranquillità.
• Da cosa è stata spinta ad accettare questo incarico?
Amo alla follia il teatro. È stato sempre una delle mie più grandi passioni da quando avevo quattordici anni. Inoltre ho avuto anche varie esperienze nel campo della recitazione che sono state costruttive. Chiaramente il teatro è stato uno dei miei più grandi sogni: mi piace recitare e anche assistere agli spettacoli ma è la prima volta che ricopro il ruolo di regista.
• Quanti ragazzi sono coinvolti?
Partecipano al corso circa una trentina di studenti tra attori e ragazzi che mi aiutano, per esempio, con le scenografie, ma anche come segretari. Alcuni di loro mi stanno dando un grande supporto, ad esempio riscrivendo delle parti, altri invece si devono occupare degli oggetti da usare durante le scene.
• In che modo viene gestito il teatro?
Allora la scena sarà molto semplice dal momento che abbiamo un budget abbastanza limitato.Useremo i banchi e le sedie della scuola, anche perché l’opera parla di un collegio militare e poi saranno presenti molti oggetti simbolici, come ad esempio le coperte per simboleggiare i letti, ci sarà anche una scena che farà da sfondo ma non voglio rivelarvi cosa rappresenta.
Quali sono le difficoltà nel preparare lo spettacolo?
La difficoltà principale è sicuramente la presenza degli attori, perché a causa degli impegni scolastici ci sono molti ragazzi che hanno problemi a partecipare alle prove e questo influisce particolarmente su quello che poi sarà il risultato finale. L’apprendimento del testo è un’altra difficoltà, ma nonostante tutto sono ragazzi che mi danno molte soddisfazioni.
• Facendo un bilancio, come sta andando questa sua prima esperienza?
Parlando di emozioni di ritorno benissimo, perché i ragazzi sono bravi a recitare. Alcuni di essi sono veramente portati per il teatro e quando le prove vanno bene e i ragazzi mi seguono provo emozioni molto forti e belle. Il bilancio è per il momento decisamente positivo.
Mettendo da parte la scenografia, può svelarci qualche altra anticipazione?
Sicuramente posso anticiparvi che “La città e i cani” è il primo romanzo di Mario Vargas Llosa. Lospettacolo è tratto da questa opera e dalla sua rappresentazione cinematografica realizzata negli anni ’80. La storia narra della vita di alcuni ragazzi in un collegio militare di Lima, intorno agli anni 50. Mi sembrava interessante istituire un parallelismo fra un collegio militare e quindi tra i ragazzi più o meno della vostra età che lo frequentavano intorno agli anni 50 e il liceo di oggi con voi, che vivete fortunatamente una realtà molto diversa. I temi principali sono il bullismo, il nonnismo e la corruzione. Corruzione sia dei Generali, quindi dei professori, ma anche di alcuni ragazzi: corruzione che riflette anche la situazione politica di Lima e quindi del Perú tempo. Sulla copertina originale dell'opera sono raffigurati dei cani poiché così sono chiamati gli allievi del primo anno, costretti a subire gli atti più forti di bullismo e nonnismo. Per quanto riguarda invece la nostra copertina sarà disegnata da Maira Possemato e Chiara D'Amaddio.
• Distruggerete un muro della nostra scuola per mostrare il degrado?
Sì, distruggeremo la scuola! (ride)
• Se lei dovesse incoraggiare qualcuno che si vergogna a intraprendere la strada del teatro fare teatro, cosa gli direbbe?
Lo tranquillizzerei dicendogli che che nel momento in cui uno è sul palco scompare ogni timore e ogni vergogna. Tutte queste emozioni negative iniziano a trasformarsi in adrenalina pura e l’adrenalina aiuta a concentrarsi, è un’energia che sembra negativa, ma che bisogna imparare ad incanalare. Tutte le inibizioni spariscono.
Alcuni ragazzi hanno iniziato teatro su consiglio dei professori: non riuscivano a dire nulla alle interrogazioni e sul palco si sono trasformati. Io dicevo “Ma quello? Quello non è possibile” ed invece …
Ringraziamo la professoressa Bevilacqua per la sua disponibilità. Adesso non rimane che invitare tutti i ragazzi e i docenti a partecipare alla messa in scena.