Il Pd interviene sulle Terme.

"Con la decisione della Regione Toscana di uscire dalla partecipazione nelle società termali, siamo di fronte a un momento storico che deve essere obbligatoriamente gestito con la consapevolezza che i beni da cedere sono beni intorno ai quali ruota il sistema socioeconomico dell'intera Valdinievole se non dell'intera Regione, dato che Montecatini Terme è la seconda città per presenze turistiche dopo Firenze. Stiamo parlando di beni storici e artistici che la città, insieme ad altre dieci realtà europee, ha candidato a entrare nell'Unesco e che rappresentano l'identità di Montecatini Terme.

E' necessario pertanto, per quanto riguarda la cessione delle partecipazioni azionarie della Regione nelle società Terme di Montecatini S.p.A., che il bando di vendita delle azioni tuteli e garantisca la specificità del settore termale favorendone il suo sviluppo, attraverso la previsione di un piano strategico di investimenti condiviso con le realtà economiche locali. Se, come deve essere, le risorse che la Regione otterrebbe dalla vendita delle quote devono restare in Città è auspicabile che i proventi siano utilizzati a sostegno e garanzia della realizzazione del piano di investimenti.

La città ha già subito tre eventi negativi in 3 decenni che hanno ritardato, se non compromesso, la sua evoluzione di stazione termale: la dismissione e l'abbandono delle Terme e del termalismo da parte dello Stato, il fallimento di una privatizzazione gestionale della società, il fallimento del piano industriale del 2008. Non sarebbe più sostenibile un ulteriore danno alle strutture termali interessate e all'indotto a esse correlato e intendiamo collaborare a tutti i livelli per determinare un futuro di rilancio.

Pertanto, i rappresentanti del Pd in Comune saranno parte attiva nel percorso di cessione delle quote da parte della Regione attraverso il coivolgimento delle categorie e di tutta la città e la proposta di appositi atti di consiglio comunale rappresentativi degli interessi cittadini e non solo".