L'incresciosa vicenda di ieri, l'aggressione di un autista Copit da parte di una baby gang, getta nuovamente luce sul problema della sicurezza all'interno del trasporto pubblico locale. E sulle misure che potevano essere prese per tempo.

La Regione Toscana, nell'ambito del progetto "Muoversi in sicurezza", l'anno scorso ha finanziato progetti sperimentali per circa 500.000 euro. Purtroppo però, all'interno della società One che gestisce il trasporto pubblico locale, solo Tiemme e Ataf (Arezzo e Firenze) hanno presentato progetti mentre altre aziende, tra cui Copit, non lo hanno fatto.

Grazie a queste risorse sarebbero stati attivati maggiori servizi di sorveglianza e gli utenti e i lavoratori del trasporto pubblico avrebbero potuto vedere sui mezzi figure analoghe agli addetti alla protezione aziendale in servizio sui treni.

«La provincia di Pistoia, assieme ad altri territori, non ha potuto beneficiare di questi progetti perché, nonostante l'adesione unanime che era stata annunciata, neanche la nostra azienda ha partecipato – spiegano il consigliere regionale Marco Niccolai e il capogruppo del Pd Walter Tripi -. Ci pare un'occasione persa su un tema che invece doveva avere la priorità assoluta, nell'interesse degli utenti e dei lavoratori».

Non sarebbe male che il Comune, in quanto primo azionista di Copit, verificasse come mai l'azienda non ha concorso ad ottenere queste risorse.

«Vogliamo esprimere solidarietà all'autista aggredito ieri - continuano Niccolai e Tripi - e dire grazie a tutti coloro che, con il loro lavoro, fanno vivere il nostro trasporto pubblico locale. La Toscana è una delle poche regioni in Italia ad aver investito risorse del suo bilancio per un tema così essenziale, una misura che lavoreremo affinché venga riproposta».