Il Movimento 5 Stelle interviene dopo l'ultimo consiglio comunale.

Per i consigli comunali del 15 giugno e del 6 luglio scorsi, il nostro capogruppo Nicola Maglione, ha chiesto al presidente del consiglio comunale di poter fare una comunicazione, come previsto da regolamento e prassi del Comune.

In entrambi le occasioni il presidente non ha concesso tale comunicazione per una sua valutazione discrezionale. Nel secondo tentativo, tale decisione è stata mantenuta dalla presidenza nonostante il segretario generale (figura garante del consiglio), chiamato a esprimersi in consiglio proprio dal consigliere richiedente, dichiarasse in maniera inequivocabile che nelle prerogative della presidenza non vi fosse prevista alcuna forma di sindacato e di filtro della presidenza e che di conseguenza ogni consigliere ha diritto a fare le comunicazioni che ritiene, assumendosene - come è ovvio - ogni tipo di responsabilità (personale, politica, penale).

Quanto accadduto è una evidente e grave violazione regolamentare e costituisce un'inaccettabile censura nei confronti di chi è stato eletto per rappresentare i cittadini. Non risultano precedenti di tale portata e si intende denunciare questa forzatura antidemocratica che non intendiamo accettare passivamente come non vogliamo diventi un pericoloso precedente, per nessun consigliere, sia di maggioranza ma a maggior ragione di minoranza.

Nel merito della comunicazione, si precisa che la stessa intendeva porre all'attenzione del consiglio, e quindi della città, una vicenda che ha riguardato due consiglieri comunali, Gori e Vespignani, e avere da questi un doveroso chiarimento nel rispetto della nostra comunità. In città e anche sui social, sono girate infatti voci di un forte diverbio tra i due, avvenuto al termine di una riunione di maggiornaza e che ci sia stata, sotto le logge del Comune, un successivo attacco andato "oltre".

Non avendo avuto modo di avere spiegazioni in merito attraverso la comunicazione censurata, Maglione ha poi chiesto direttamente a Gori e questa è stata la sua risposta: "Ritengo che un consigliere comunale abbia diritto a chiedere ogni tipo di informazione e pertanto non posso che dare una risposta sull'accaduto. Non posso negare che in data 19 maggio, al termine di una riunione di maggioranza svolta in sala maggiore, sotto le logge comunali, si sia messo in onda un brutto film e che abbia subito un'aggressione non solo verbale. Ringrazio la persona che in tale sgradevole occasione, con grande tempestività, si è messa in mezzo soffocando qualunque tipo di eventuale evoluzione".

Per quanto sopra, è chiaro che il peso della lesione della libertà di espressione di un consigliere, risulta ancora più grande alla luce dell'importanza di quanto si chiedeva fosse chiarito".