L'emergenza Covid sta mettendo in evidenza tutte le carenze della scuola in Toscana. Con la Provincia di Pistoia che non rappresenta certo un'isola felice,  come era alcuni anni fa.
A lanciare questo grido d' allarme è Antonio Cava, segretario regionale dell'Ugl Istruzione, che negli ultimi due anni ha registrato un autentico boom di iscritti. 
"I banchi con le rotelle - esordisce Cava - sono stati praticamente l'unica risposta che il Ministero ha dato all' emergenza Covid. Una risposta che fa quanto meno sorridere, anche se motivi per sorridere ce ne sono pochi davvero...
I concorsi sono bloccati e la gestione automatizzata delle GPS (graduatorie provinciali supplenze) ha mostrato limiti preoccupanti. Realtà particolari come la provincia di Pistoia, con buona parte delle scuole situate in territorio montano, sono poi particolarmente in difficoltà, perché molti docenti che hanno ricevuto l' incarico in quei luoghi, tendono a rifiutarlo, visto che non ci sono incentivi economici adeguati".
La nostra provincia, aggiungiamo noi, soffre altresì delle altre storture che, in questi mesi di pandemia, stanno mettendo a dura prova l' intero mondo della scuola. Una su tutte, la mancata liquidazione delle supplenze-covid.
"A tutt'oggi - prosegue Cava - le supplenze Covid non sono state ancora pagate. E questo è avvenuto ovunque, anche in provincia di Pistoia. Inoltre, la direttiva ministeriale, che abolisce le supplenze di pochi giorni, mette ancor più in difficoltà sia i dirigenti scolastici che moltissimi precari, bisognosi talvolta di qualsivoglia occasione lavorativa. 
Il Ministero - conclude il segretario regionale dell'Ugl - non fa poi niente per favorire l'afflusso di docenti nelle classi di concorso adeguate. E questo provoca una continua carenza di insegnanti, spesso e volentieri, proprio nei posti-chiave, come nelle cattedre di italiano e matematica alle scuole medie".