L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
Per la città di Pistoia, in particolare in zona ospedale, sta girando un messaggio di ringraziamento dedicato agli infermieri per l’impegno da loro mostrato in un anno particolare come il 2020. L’idea è dell’Ordine interprovinciale delle professioni infermieristiche Firenze–Pistoia. Il messaggio, che è stato in giro per la città in questi giorni e che tornerà a circolare il 28 dicembre, è riportato su una vela pubblicitaria con la scritta “Anno dell’infermiere: 2020 volte grazie”.
Dopo Pistoia, i ringraziamenti si sposteranno a Empoli il 29 e 30 dicembre. «ll 2020 non va dimenticato – commenta il presidente di Opi Firenze-Pistoia Danilo Massai –. Non dobbiamo dimenticare le difficoltà attraversate, la fatica, la paura e le competenze acquisite. L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova la nostra professione e questo anche nell’anno dell’infermiere. Abbiamo ribadito sul campo la nostra dedizione per questa professione, anche a costo di rischiare la vita in prima persona. E non potevamo non sottolinearlo»