Il segretario della sezione di Pistoia del Partito dei Carc, Cristian Boeri, interviene sulla scomparsa di Gualtiero Panichi.

"Con dolore abbiamo appreso che il compagno Gualtiero Panichi ci ha lasciato. A causa della gestione irresponsabile della pandemia da parte dell’attuale classe dominante una semplice influenza si è portata via l’ennesimo compagno. 

La sezione Pistoia del Partito dei Carc esprime la più sincera vicinanza e sostegno alla famiglia Panichi e ai compagni del Partito Comunista Italiano di cui Gualtiero faceva parte. 

Da anni in prima linea per la ricostruzione del Pci, abbiamo conosciuto il compagno Gualtiero Panichi in occasione dell’assemblea a Roma per “l’unità della sinistra”. 

L’obiettivo di Gualtiero era riportare la bandiera rossa con la falce e martello nelle piazze della città e davanti alle fabbriche. Su questa base, con lui e assieme ad alcuni compagni del Pci di Lamporecchio, abbiamo organizzato numerosi momenti di propaganda in città: dal banchetto al mercato per la giornata globale di protesta contro la guerra imperialista in medio oriente e nel mediterraneo ai tanti volantinaggi all’Hitachi Rail e presso la facoltà universitaria. Ricordiamo con piacere le tante riunioni fatte assieme al circolo Arci di Capostrada: i ragionamenti su come alimentare il coordinamento tra comunisti e coloro che si oppongono alla classe dominante; su comerafforzare l’organizzazione dei lavoratori nelle aziende capitaliste e pubbliche; su come rafforzarel’organizzazione degli studenti nelle scuole e nelle università. 

Gualtiero ha assunto un ruolo importante nella rinascita del movimento comunista a Pistoia. Ai tanti proclami sull’unità dei comunisti è stato capace di unire una pratica conseguente alle parole; è stato capace di mettere in secondo piano le differenze ideologiche e politiche delle rispettive organizzazioni per dare priorità al lavoro pratico sul territorio. Non abbiamo aspettato di essere “d’accordo su tutto”, ma abbiamo iniziato a cooperare nella pratica dando un contenuto di prospettiva al dibattito teorico attraverso il bilancio dell’esperienza. 

Con le parole di Bertold Brecht e con la promessa di continuare il percorso per fare dell’Italia un nuovo paese socialista salutiamo a pugno chiuso il compagno Gualtiero Panichi: 

ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, 
altri che lottano un anno e sono più bravi, 
però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili!

Hasta siempre compagno Gualtiero!".