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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
Domenica scorsa, oltre al ritorno al successo sul campo per Estra Pistoia nel campionato di Lba, si è celebrata una intensa giornata di relazioni e business anche al di fuori del parquet grazie al primo “Biancorosso day”.
Ancora soddisfazioni per il Kodokan Montecatini, storica scuola di judo della Valdinievole.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
Le lettera-appello dell'Associazione Vittime dell'Eccidio del Padule di Fucecchio: "Egregio Presidente, tra poche ore sarà l'anniversario, il 77-esimo, della strage del Padule di Fucecchio e nessuna delle vittime e dei loro familiari ha avuto giustizia.
Siamo un gruppo di persone sopravvissute alla strage o familiari di vittime della strage del 23 agosto del Padule o di altre stragi della Toscana, oppure ancora di deportazioni in Germania.
In diverse occasioni abbiamo parlato della nostra mancanza di giustizia e le nostre argomentazioni sono state raccolte dai mezzi di informazione locali e nazionali.
In particolare l'ex Presidente della Toscana, Enrico Rossi, più volte, si è detto pronto a prendere concrete iniziative a favore di chi ha subito la violenza nazista ”fino a promuovere un processo civile contro la Germania per chiedere i risarcimenti per i danni causati dalle truppe naziste”.
Successivamente, nel mese di dicembre del 2019, un nostro gruppo ha incontrato l'allora vicepresidente dott.ssa Monica Barni. In tale occasione è stata esposta con grande chiarezza la nostra richiesta di giustizia. Ci fu detto che sarebbe stata interessata l'Avvocatura della Regione circa la possibilità di promuovere un processo civile nei confronti della Germania. Da allora, malgrado i nostri ripetuti solleciti, non abbiamo avuto nessuna risposta.
Egregio Presidente Giani, per il sangue copiosamente e generosamente versato dai nostri familiari, pilastro sul quale si è costruita la nascita dell'Italia repubblicana, crediamo di avere tutto il diritto perché si ponga attenzione alla nostra domanda di giustizia.
Inoltre la informiamo che altri enti, come il Comune di Roccaraso, la regione greca dove avvenne la strage di Distomo ed altri, oltre a numerosi privati cittadini, hanno promosso e vinto un processo di tale tipo.
Sicuramente la pandemia di Covid-19 ha reso tutto più difficile, ma, i crimini come le stragi naziste, non cadono mai in prescrizione.
Le facciamo anche presente che nel processo penale per la strage di Fucecchio la Regione Toscana era con noi contro la Germania. Quel processo fu vinto, ma purtroppo non ha portato a nessuna effettiva giustizia perché la Germania non ha estradato in Italia i condannati e si è rifiutata di fare loro scontare la pena in patria.
Venuta meno ogni possibilità di giustizia penale, anche perché i colpevoli sono ormai tutti morti, rimane la sola possibilità della giustizia civile, e questo grazie alla storica sentenza n. 238 del 22 ottobre 2014 della Corte Costituzionale italiana, che ha riconosciuto, a chi ha subito la violenza nazista, il diritto a chiamare in giudizio la Repubblica Federale di Germania.
Con l'occasione ricordiamo con riconoscenza Giuseppe Tesauro, venuto a mancare di recente, che come presidente della Corte Costituzionale è stato l'estensore della sentenza del 2014.
Presidente Giani, molti fra coloro che qui si rivolgono a Lei, a causa dell'infame violenza nazista, fin dai primi anni della loro esistenza si sono trovati a vivere esperienze traumatiche che hanno segnato il resto della loro vita. Molti, ancora oggi, vivono in condizioni di sofferenza morale e materiale. Eppure, quasi incredibilmente, la società italiana, invece di essere mossa da sentimenti di gratitudine. non ha riservato loro nessun gesto di attenzione. Anzi, fin dai primi anni del secondo dopoguerra, le forze politiche, di governo e la magistratura, soprattutto quella militare, si sono impegnate colpevolmente a fare sparire le prove che potevano portare a sentenze di condanna della Germania. Tutto questo è ormai ben noto sotto il nome di “Armadio della vergogna”, che, come insieme di azioni volte a negarci giustizia, non ha certo cessato di esistere nel 1994, all'atto del suo ritrovamento.
Come afferma il Prof. Adriano Prosperi nel suo recente libro “Un tempo senza storia”: “... la malattia dell’oblio è diventata sempre più diffusa non solo in generale nel mondo ma in modo speciale nella realtà italiana di oggi.” “Qui c’è come l’ingombro di un cadavere non sepolto: il passato dimenticato”. Nel nostro caso l'ingombro è la mancata giustizia, che si cerca in tutti i modi di fare scivolare nell'oblio.
Riteniamo importantissimo fare chiarezza sugli episodi di violenza perpetrati nei confronti della popolazione ed in generale sulla nostra storia recente per poter costruire un futuro migliore per le nuove generazioni che non potranno essere educate alla democrazia e alla libertà lasciando impuniti crimini orribili quali le stragi naziste.
Primo Levi scriveva “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perchè ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”
Le chiediamo pertanto di aiutarci ad ottenere giustizia, di sostenerci nella nostre battaglie per avviare processi che finalmente disvelino le verità storiche e le responsabilità di coloro che hanno seminato violenza e morte sul nostro territorio.
Siamo coscienti che un impegno quale quello che chiediamo viene ad assumere un chiaro significato di contrasto a quelle iniziative con le quali si tenta di reintrodurre nella vita degli italiani l'ideologia fascista. In questi giorni ne è un esempio la proposta del sottosegretario del governo Draghi, onorevole Durigon, di intitolare ad Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini, un parco già dedicato ai giudici Falcone e Borsellino.
Ci aiuti a tenere aperto quell’Armadio della Vergogna che ci ha privato dei nostri diritti per tanti anni, questo permetterà di trasmettere un messaggio formidabile alle nuove generazioni: la vita delle persone è più importante di tutte le guerre, di tutti gli interessi e di tutte le ragioni di stato".
A nome di coloro che hanno chiesto e chiedono giustizia
Prof. Lido Lazzerini,
sopravvissuto alla strage di Mommio (Fivizzano), del 4-5 maggio 1944.