Un libro, esperienze didattiche nelle scuole e una mostra fotografica per raccontare i risultati del progetto di integrazione ‘Con altri occhi’, un viaggio tra alcuni dei monumenti più significativi di Pistoia fatto insieme a 19 richiedenti asilo e operatori sociali e culturali che hanno camminato con loro. 

La prima tappa di questo processo di condivisione e valorizzazione del progetto è in programma nell’ambito della 12esima edizione dei ‘Dialoghi sull’uomo’, dal 24 al 26 settembre, con eventi in piazza Duomo, piazza Sant’Andrea e nel teatro Bolognini. Proprio all’interno del teatro ci sarà un corner dedicato alla distribuzione gratuita e alla promozione del libro ‘Con altri occhi’, realizzato a conclusione del progetto di integrazione. 

“Abbiamo impiegato quattro anni per raccogliere il materiale e realizzare questo libro - spiega Fabrizia Fagnoni, vice presidente Confcooperative Toscana Nord, che ha firmato la presentazione del libro - ma alla fine è arrivato nel momento giusto. Non c’era posto migliore dei ‘Dialoghi sull’uomo’ in cui andare a distribuire il racconto di questa importante esperienza in tema di dialoghi tra diverse culture e viaggi, reali o immaginari, dell’uomo. ‘Dialoghi sull’uomo’ è il più importante festival di questo genere realizzato in Italia, un’occasione di confronto e incontro antropologico davvero raro e prezioso”. Il progetto ‘Con altri occhi’, spiega Fagnoni, “è un dare e avere tra culture diverse è un viaggio complesso sul tema dell’accoglienza e un’occasione per leggere con altri occhi capolavori del nostro patrimonio artistico come il Fregio Robbiano. Un’esperienza che vale davvero la pena raccontare, per questo ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia che ci ha messo a disposizione lo spazio in teatro e Giulia Cogoli, l’ideatrice del festival che sta lavorando con grande attenzione per la città”. 

La seconda tappa del viaggio consisterà poi nella promozione del libro nelle scuole del territorio perché, precisa Fagnoni, “vogliamo raccontare questa storia ai giovani perché ha un interesse antropologico notevole e poi faremo una mostra fotografica con altri richiedenti asilo”.