L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
Sabato 1 febbraio è in programma l'inaugurazione della mostra "Caos, lo spazio alla parola".
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
No all’omotransfobia. Il messaggio è forte e chiaro e viene trasmesso addirittura in podcast, ogni giovedì pomeriggio, dalle studentesse e dagli studenti, del liceo Lorenzini. Oggi, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia anche l’istituto di Pescia ha voluto sensibilizzare la comunità su un tema complesso e dibattutto.
Anima del progetto, il professor Giorgio Scrofani. Filosofo, docente e scrittore, ha ideato il podcast «Tutto un altro genere» come seguito naturale del corso pomeridiano tenuto nei mesi di novembre e dicembre dal titolo «Questioni di genere: differenza sessuale, identità e marginalizzazione». L’obiettivo è fornire un panorama complessivo della questione del genere e del suo impatto sulle politiche sociali e culturali, nella prospettiva della promozione delle pari opportunità e dell’inclusione tramite l’azione educativa.
"Sesso e genere - spiega Scrofani - non sono la medesima cosa. Il genere riguarda la percezione della propria identità in relazione al sesso biologico ed è proprio nelle scuole che una discussione informata sul genere è fondamentale: è la complessità del mondo attuale a imporlo. L’identificazione con un genere riguarda l’essenza stessa della persona – risponde alla domanda ‘Chi sono?’ – , prima ancora che la sua vita sessuale. Ignorare un problema non lo risolve, lo stigmatizza. I casi di disforia di genere e i disturbi che l’accompagnano sono di estrema attualità anche per le istituzioni scolastiche: depressione, drop-out, bullismo, suicidio. Escludere argomenti del genere dall’azione didattica per sterili questioni ideologiche o prese di posizione acritiche impoverisce l’azione didattica e la priva della sua essenza: il contatto con la vita reale dei discenti. Chiudere gli occhi non fa sparire il mondo: rende semplicemente ciechi ai cambiamenti".
I partecipanti al corso sono 20. I protagonisti del podcast sono dieci ragazze e due ragazzi, di tutti gli indirizzi, che si confrontano su un tema diverso in ogni puntata. "Penso che la realizzazione di questo podcast e, ancora prima, del corso che lo ha preceduto siano necessari, soprattutto dopo le polemiche scoppiate proprio in questi giorni riguardo la circolare del Ministero che invita le scuole a sensibilizzare ragazze e ragazzi e ad affrontare questi temi nella giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. Confrontarsi nel contesto scolastico fa ancora paura, nonostante vengano affrontati in modo scientifico e facendo riferimento a studi di genere sociologici e filosofici. Noi abbiamo scelto di farlo, nella consapevolezza che l’inclusività e l’azione educativa della scuola debbano avere un ruolo anche sotto questo aspetto".
La ricorrenza di oggi è promossa dal Comitato internazionale per la Giornata contro l'omofobia e la transfobia ed è riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni Unite. Si celebra dal 2004 il 17 maggio di ogni anno.
Nonostante siano passati più di 30 anni dal 19 maggio 1990, giorno in cui l'omosessualità venne rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), orientamento sessuale e identità di genere sono ancora ai primi posti fra le cause di discriminazione negli spazi pubblici, sul luogo di lavoro, e persino in famiglia.
di Giovanna La Porta