Al di là delle polemiche, chi è abituato, come me a vedere mostre in giro per l'Italia, non può che convenire che questo, al di là della propaganda interessata che ne fa giustamente l'assessore alla cultura, non è che un evento minorissimo nel panorama nazionale delle mostre. Vediamo Matisse a Brescia o anche soltanto quelle fatte a Montecatini negli anni passati su Boldini e poi sui Macchiaioli.
La mostra infatti non è un evento "originale", tanto che è la seconda volta che la si presenta. La prima volta era stata presentata alle "Poste degli Uffizi", ovvero quattro stanze poste davanti agli Uffizi dove si fanno continuamente piccoli eventi minori a "ingresso libero", cioè per vedere questa mostra "in anteprima" non si pagava. Mostra che naturalmente non è stata ospitata a suo tempo nelle reali sale degli Uffizi perchè concepita fin da subito come "evento secondario".
Le asserzioni e i numeri che da’ l’assessore Ialuna sulle pagine del Tirreno naturalmente non ci convincono, a partire dalle 100.000 persone che avrebbero visto l’opera di Mirò, non documentate, come si dovrebbe, dalla regolare emissione di biglietti SIAE ma frutto invece soltanto di valutazioni autoreferenziali a dir poco entusiastiche.
Non di meno continua a non convincerci la mostra Santi Poeti…, e ancor meno lo sforzo del Real Museo degli Uffizi che, così sosterrebbe Ialuna sul Tirreno, lasciando indietro fior di musei richiedenti impazienti di avere a tutti i costi le loro opere, invece di prestare al Comune di Montecatini la Medusa di Caravaggio o la Venere del Botticelli, non trovano di meglio che darci i quadri noiosi e ripetitivi dipinti da alcuni signor nessuno nel ‘500.
Sì, perché anche nel Risorgimento c’erano i geni come Leonardo e poi tutti gli altri e poi, in ultimo, i signor nessuno che niente hanno detto di nuovo, di importante e tanto meno di significativo.
Ci chiediamo infatti perché la Galleria degli Uffizi che, per la cronaca, presta ogni giorno “davvero” alle grandi mostre di tutto il mondo i suoi capolavori, avrebbe preferito l’assessore Ialuna, a un folto stuolo di luminari che bramavano e bramano queste opere, a nostro parere così inconsistenti, visto che l’assessore non ha, come si dice, né i galloni del grande storico dell’arte né tanto meno quelli del curatore di eventi o di operatore culturale o curatore di mostre di livello internazionale, facendo lui l’insegnante alle scuole medie.
Per carità non è disdicevole, tutt'altro.
La risposta è semplice: le opere esposte ora alle Tamerici sono di qualità modesta e eseguite da autori minorissimi, benché gli sforzi di comunicazione del comune abbiano indotto più di qualcuno a visitare questa mostra.
L’assessore Ialuna, cospargendosi il capo di cenere, invece di creare musei inutili, comprendendo che non sono i contenitori che fanno i musei ma la qualità delle opere - la qualità, ripeto, che bisogna essere prima di tutto in grado di poter valutare avendo specifiche competenze – e per avere opere interessanti occorre acquistarle a caro prezzo, magari alle aste londinesi di Sotheby's o Christie's.
Non esiste infatti al mondo museo o collezione pubblica di largo interesse che non sia stata composta a suon di decine o più spesso di centinaia di milioni di euro. Quindi a meno che Ialuna non rompa il suo salvadanaio… anche questa sua iniziativa, costruita su basi futili, rimarrà lettera morta, uno dei tanti annunci privi di sostanza di questa amministrazione.
L'assessore si è preoccupato di legare il proprio nome a nomi celebri come quello degli Uffizi ma questo non basta.

Mi dispiace che questo genere di persone non riesca a capire che oltre alla critica politica povera e distruttiva esista il bene comune della città che abitiamo.
Protagonista indiscusso e destinatario di merito, a mio parere, é
il bellissimo e stimabile impegno preso dall’assessorato alla cultura, specialmente in questo periodo di tagli atroci, a migliorare il palcoscenico culturale della nostra città.
Credo sia di questo che dobbiamo parlare.Tutto il resto lascia il tempo che trova..

Elisa B