L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
Domenica 22 dicembre, alle ore 18, al Funaro di Pistoia va in scena Quando...cuando, čan, kur - E noi che siamo donne raccontare vi vogliamo, una nuova tappa del percorso creativo e comunitario, giunto alla sua III edizione, curato da Teatri di Pistoia con Ulepe Ufficio di esecuzione penale esterna di Pistoia del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità, del Ministero di Giustizia e sostenuto da Fondazione Caript. Il progetto vede coinvolti cittadini e cittadine sottoposti alle misure alternative alla detenzione e alle sanzioni di comunità, i loro nuclei familiari, insieme a operatori del settore e propone corsi di scrittura, teatro, musica con un approccio che mira a trasmettere un messaggio chiaro e nodale, dal punto di vista dei curatori: chi ha commesso reati appartiene a un rimosso sociale eppure costituisce una parte importante della comunità, quella che è accompagnata a riconoscere le proprie responsabilità e tornare ad esserne parte attiva. L’idea è stimolare la riflessione sui temi della giustizia, del riconoscimento, del rispetto dell’altro, della libertà, che accomunano le prospettive dei soggetti coinvolti e che ci riguardano tutti.
Domenica prossima vedremo sul palcoscenico cinque storie, quelle di Irina Georgeta Aristide, Loredana Damaso, Adriana Jimenez, Jona Kalavaci, Daniela Mancini, in sei quadri emozionali che conterranno le rispettive narrazioni. Il gruppo, condotto da Ornella Esposito, si è incontrato regolarmente dal settembre scorso per conoscersi, sperimentarsi e condividere in un contesto accogliente le storie delle vite delle protagoniste. Fuori dagli impegni quotidiani, da attività e preoccupazioni è stato possibile aprirsi ad un’intimità benefica, in cui ora verrà coinvolto anche il pubblico perché, dice Esposito, “parte delle lunghe vite di queste donne possono diventare e in qualche modo già sono di chi avrà voglia di ascoltarle”. Il disegno della locandina di questo appuntamento è di Irina Brabu, una delle partecipanti al precedente laboratorio condotto da Esposito ed è sintomo della capacità di mettere a sistema e far leva sui talenti e le potenzialità espressive dei partecipanti. Questo favorisce la creazione di legami spesso duraturi, con benefici per il singolo e la comunità che riverberano ben oltre i limiti temporali dell’esperienza. Il teatro e la creatività in ambito sociale hanno un valore profondo e trasformativo, sono strumenti di inclusione, dialogo e cambiamento. Favoriscono l’elaborazione di questioni collettive e individuali, coinvolgendo i membri del nucleo sociale, chiamati, in questo caso, a partecipare direttamente ai laboratori o alle loro restituzioni pubbliche. Uno spazio sicuro dove le persone possono esprimersi, esplorare le proprie emozioni e riflettere sulle dinamiche sociali, stimolando la consapevolezza e l’empatia, contribuisce a rompere barriere culturali, promuovendo coesione, partecipazione e un senso di appartenenza.
Il progetto proseguirà nel 2025 e verranno annunciate prossimamente le novità. L’evento è a ingresso libero.