Un imponente piano di dismissioni di beni immobili termali che dovrebbe fruttare 29 milioni e 600mila euro: è questa la cifra che la società Terme vorrebbe incassare entro il 2014 con la vendita di 15 strutture. Ma quali sono le dismissioni già realizzate? E quanto hanno portato finora nelle casse termali le voci in uscita di questi movimenti iniziati nel 2010? Il Tirreno prova a fare il punto della situazione.

Il piano aggiornato dei ricavi ottenuti dalle dismissioni ammonta a quasi 30 milioni di euro. Finora le vendite hanno fruttato 11 milioni e 391mila euro (5 milioni solo nel 2011). Risultano, per esempio, già chiuse le dismissioni del magazzino di viale Marconi e dell’edificio dei prodotti derivati di via della Salute, entrambi acquistati dalla Asl (1,7 milioni per il primo, 2,8 per il secondo) per farne la nuova sede. In seconda battuta l’azienda sanitaria si è aggiudicata per 2 milioni anche le ex-Lavanderie di via della Salute per farne un centro di medicina sportiva ponendo così fine agli interessi dei gruppi Angelucci e Villa Maria (che ora volgono lo sguardo verso l’istituto di cura e le nuove serre).

La Cascina Igea è invece andata alla famiglia Cardelli (1,9 milioni). Tutti venduti anche i negozi di viale Verdi, andati tutti nelle mani degli attuali inquilini (e tra questi anche il punto vendita delle cialde Bargilli). Venduti a Datamedica, poi, gli ex bagni gratuiti di viale Bicchierai: 950mila euro il prezzo finale, diventeranno la nuova sede del laboratorio di analisi.