Sulla problematica inerente la riduzione degli ungulati nel territorio pistoiese e il recente parere espresso dall’ISPRA (l’Istituto superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale) su richiesta della Regione Toscana, che prevede una diminuzione dei periodi e del numero di abbattimenti rispetto alla programmazione regionale e provinciale già per l’anno 2012 /13, l’assessore provinciale Rino Fragai risponde alle sollecitazioni pervenute a mezzo stampa da Coldiretti e Federcaccia Pistoia.
 
“Quello della presenza degli ungulati in Toscana e nel territorio pistoiese, in particolare, è un problema grave, che deve essere affrontato con urgenza e in modo deciso, e in tal senso comprendo le preoccupazioni e il malcontento di Coldiretti e Federcaccia, e, più in generale, del mondo agricolo e venatorio nei confronti di una situazione che crea forti disagi.
Se, però, il piano faunistico venatorio predisposto dalla Regione Toscana, da un lato, si è giustamente posto nella direzione di una forte riduzione e controllo degli ungulati, obbiettivo questo condiviso e verso il quale è necessario l’impegno di tutti gli enti preposti, dall’altro il parere dell’ISPRA, espresso proprio in base alle modifiche effettuate alla normativa regionale nel mese di luglio, non coglie nella sua gravità la situazione e, anzi, sembra andare in direzione contraria, riducendo il periodo e il numero degli abbattimenti rispetto alla programmazione regionale e provinciale.
Pur essendo un giudizio di natura consultiva, si tratta comunque di un parere tecnico, richiesto per legge, e come istituzioni non possiamo fra finta di niente, ignorarne il contenuto e derogare alle indicazioni espresse.
Pertanto, come Provincia prendiamo atto delle difficoltà che sicuramente si creano per la pianificazione dell’attività venatoria e faremo quanto in nostro potere per limitare i possibili danni incrementando i controlli e utilizzando tutti gli strumenti che la normativa ci mette a disposizione, ma non possiamo tuttavia compiere forzature non supportate da importanti motivazioni tecniche, ne tanto meno assumere decisioni che non rientrano nella nostra sfera di competenza”.