​Il Circolo di Rifondazione Comunista di Pescia in merito all’ultimo Consiglio Comunale sul bilancio consuntivo e sulla nomina del nuovo Presidente del Consiglio esprime meraviglia e sgomento su quanto accaduto. ​Per la prima volta nella storia del nostro comune il candidato a Sindaco per il centrosinistra, sconfitto alle elezioni amministrative, appoggia la giunta di centrodestra e il Sindaco in carica, giustificando la scelta fatta per il bene della popolazione, per scongiurare il commissariamento. Il fatto è, che comunque il Sindaco Marchi non è più sostenuto dalla maggioranza uscita dalle elezioni, e per rimanere in carica ha avuto bisogno dell’appoggio decisivo dell’ex Sindaco. Un esempio di coerenza politica e di abnegazione verso la città! ​Non vogliamo entrare nel merito delle polemiche dell’ex Sindaco Abenante con il suo ex partito, ma che si voglia ergere a salvatore della patria ci sembra proprio eccessivo. Afferma infatti che la venuta del Commissario Prefettizio comporterebbe per Pescia aumenti eccessivi di tasse e tariffe, ma si è accorto Abenante che le tasse e le tariffe pagate a Pescia sono già al livello quasi massimo? Il bilancio comunale approvato porta un disavanzo di 3,4 milioni di Euro che, se tutto va bene, verranno spalmati negli anni ingessando le future amministrazioni, impedendo loro qualsiasi investimento per il miglioramento della città. Quindi la paura del commissario non sarà invece tutta degli amministratori (nuovi e vecchi)? Forse il commissario potrebbe scoperchiare quella pentola che invece deve rimanere coperta. ​Si è verificato quanto avevamo previsto…. ora abbiamo due Sindaci anche se visti i risultati anche uno per volta ci sembrava più che sufficiente! Speriamo che tutti e due insieme, il promotore e la realizzatrice, riescano almeno a dare una soluzione al problema dei parcheggi realizzati con projet financing che ambedue hanno ritenuto una scelta sbagliata. ​A proposito di coerenza politica il nostro Partito la casacca non l’ha mai cambiata ed è anche vero, purtroppo, che la cittadinanza non ha mai premiato la nostra coerenza, ma continuiamo a voler credere che la politica si possa e debba fare in maniera diversa, rispettando maggiormente gli altri e se stessi.