Il gruppo consiliare Monsummano terme Bene Comune interviene sul calzaturificio Parlanti e sul futuro del settore.

"Giovedì 26 giugno nel consiglio comunale i nostri rappresentati consiliari hanno presentato un’interrogazione riguardo alla chiusura del Calzaturificio Parlanti, che ha gettato nell’incubo della disoccupazione i 38 dipendenti. Ma questo è solo l’ultimo atto di una tragedia sociale che sta colpendo il nostro territorio ormai da tempo, visto che il 2 aprile era toccato al Calzaturificio Meg e ancora prima ad altri che se non chiudono vedono la produzione andare a singhiozzo con conseguente cassa integrazione o riduzione del personale.

Una crisi quindi di quel settore calzaturiero che ha rappresentato la base storica dello sviluppo economico del territorio monsummanese e che ancora oggi ha un peso importante da cui dipende il presente e il futuro di molte di famiglie.

Nell’interrogazione fatta in consiglio comunale, alla presenza di molti lavoratori, si è detto di non aver avuto notizia nei mesi precedenti della grave situazione in cui verteva il Calzaturificio Parlanti. Sulla sua eventuale delocalizzazione in un’altra area del territorio italiano invece niente.

Tuttavia il sindaco ha accettato la nostra richiesta di un’assemblea pubblica dove dovrebbero essere presenti anche le istituzioni regionali e le parti sociali. Un’assemblea per discutere sul futuro del settore calzaturiero e cercare di capire se le sfere politiche, ma anche sociali, hanno proposte e quindi piani di rilancio del settore da mettere in pratica da una parte sia richieste concrete da porre incamminandosi per le vie che portano a Roma.
Insomma un ruolo attivo che ci si aspetta dai nostri rappresentati politici e sociali rispetto a quello di mesta rassegnazione spesso dimostrato e che ne fa venir meno il loro stesso ruolo.

Attendiamo quindi tale assemblea da fare il prima possibile perché i bisogni dei lavoratori devono essere la priorità della politica".