Italia paese di santi, poeti e navigatori, certo. Ma anche di balzelli fiscali, o comunque di una straordinaria fantasia e inventiva nel vessare cittadini e imprese con prelievi di ogni genere e tipo. In questo ambito non ci facciamo mancare proprio niente, dalla tassa sull’ombra a quella sulla memoria, tutti i mezzi sono buoni per alimentare il pozzo senza fondo della spesa pubblica.
 
Confesercenti ha così redatto un “bestiario fiscale” che rende noto domani con una campagna di comunicazione di livello nazionale. Nell’ultimo secolo, infatti, tutte le principali emergenze di cassa dello Stato sono state, in qualche modo, “compensate” con sforzi di fantasia più o meno creativi. Le piccole imprese del commercio e del turismo (molto presenti nel nostro territorio) da sempre denunciano un assurdo ingorgo fiscale, oltre che una tassazione esageratamente alta, che ne mette a dura prova la gestione e la sopravvivenza.
 
E’ difficilissimo districarsi nelle norme complicate e frammentate del nostro sistema fiscale; arduo, anche, per i consulenti fiscali, spiegare, informare, i tanti contribuenti disorientati, sfiduciati e rassegnati nei confronti di un modello che in questo momento viene percepito come irrazionale, ingiustamente complicato e vessatorio.
 
“Aumenta la pressione fiscale ovunque, anche nella nostra realtà, afferma Maurizio Innocenti, presidente provinciale Confesercenti – e l’ultima ‘perla’ viene dalla soppressione delle Province, che per assolvere ai compiti residui (scuola e strade), decidono di alzare le addizionali (Rc auto). E poi le tariffe sui servizi continuano ad aumentare. Non si può andare avanti così, altrimenti i consumi e il mercato interno andranno ancora più giù e il commercio continuerà a morire”.