L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
MONTECATINI - Oltre duecento persone hanno riempito, ieri sera, il mercato coperto per l’iniziativa “Uniti contro il terrorismo”, promossa dal Partito Democratico locale. Al dibattito, moderato dal consigliere comunale Fabio Gigli, hanno preso parte quattro deputati toscani: il montecatinese Edoardo Fanucci, Caterina Bini, il segretario regionale Pd Dario Parrini, e Andrea Manciulli, presidente della delegazione italiana alla Nato.
La stretta attualità del confronto ha contribuito a sviluppare un dibattito intenso e molto partecipato, con numerosi interventi del pubblico e tante domande sulle origine del movimento terrorista e del sedicente “Stato islamico”.
“Per combattere efficacemente l’Isis – ha esordito Gigli – è necessario iniziare a comprenderlo, capire quali strumenti adotta e che tipo di cultura del male vorrebbe trasmettere. Il confronto di stasera è stato pensato per fornire alcune risposte e individuare la strada per sconfiggere questa follia”.
Primo a intervenire fra i parlamentari, Edoardo Fanucci che ha ricordato l’altissimo prezzo in termini di vite umane pagato al terrorismo. “Negli ultimi quattro anni, in Siria sono morte 200.000 persone e circa 4 milioni sono state costrette alla fuga. Non possiamo ignorare un dramma di queste proporzioni. L'Unione Europea non può occuparsi soltanto di debiti sovrani e di vincoli economici, ma deve iniziare a svolgere un ruolo strategico, sostenendo gli sforzi verso la libertà dei Paesi che vedono nell'Isis un nemico. Servono unità di intenti e un serio lavoro comune”.
“Dobbiamo affrontare – ha confermato Bini – un avversario pericoloso e diverso rispetto al passato, per questo più insidioso. La priorità è comprendere bene il fenomeno e rimanere uniti, senza inutili frammentazioni che ci indebolirebbero di fonte alla sfida epocale a cui siamo chiamati. Abbiamo bisogno di un'Europa forte politicamente, prima ancora che dal punto di vista economico”.
Puntuale e molto competente anche l’intervento di Andrea Manciulli, profondo conoscitore della materia e da tempo studioso del mondo Isis. “Non possiamo illuderci di affrontare il terrorismo senza comprenderne le cause storiche che lo hanno generato”, ha detto. “Qualsiasi misura di contrasto al terrorismo non funziona se, contestualmente, non si affermano i valori della democrazia. La lotta alla violenza deve procedere di pari passo con una battaglia di tipo culturale. Una parte del mondo jihadista ha come primo obiettivo l’Islam: vuole affossare l’idea che possa essere una religione laica e conciliante. Occorre scardinare questo processo grazie ad una politica estera europea più netta e concreta”.
Dario Parrini ha concluso la serata rivolgendo un accorato appello “affinché tutto l’occidente reagisca unito contro il terrorismo”. Si tratta di una “minaccia globale – ha detto – e quello che accade in Libia, in Siria o in Egitto ci riguarda in prima persona. Stiamo assistendo a una strategia del terrore alla quale dobbiamo opporci con la massima determinazione. È fondamentale promuovere governi stabili e lo sviluppo della democrazia in Medioriente e in nord Africa: se questi territori rimarranno un focolaio di guerre e di lotte incrociate non potremo garantire la sicurezza in Europa”.