L’ultimo weekend di gennaio porta in dote una piacevole novità per il Pistoia Basket Junior.
Podisti della Silvano Fedi impegnati, questo weekend, quasi esclusivamente nella “Montecatini Half Marathon”, con buoni piazzamenti e un bello spirito di squadra.
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La diciassettenne Virginia Martelli, che vive con la famiglia a San Baronto, ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, il gradino più alto del podio.
Si è svolta domenica 26 gennaio presso la piscina intercomunale Larciano-Lamporecchio, la seconda tappa della ventiduesima edizione del Campionato interregionale di nuoto-Trofeo Giacomo Di Napoli.
Erano circa 600 i partecipanti alla sesta edizione della gara podistica <<Half Marathon Città di Montecatini Terme>>, sulla classica distanza di km 21,098 e organizzata alla perfezione dalla società Montecatini Marathon.
L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
Sabato 1 febbraio è in programma l'inaugurazione della mostra "Caos, lo spazio alla parola".
La famiglia polacca di nove persone fu assassinata dai tedeschi per aver dato rifugio ai vicini di casa ebrei.
La famiglia Broccardi fu una famiglia fortunata: i discendenti maschi ricoprirono ruoli di prestigio, mentre le figlie femmine ricevettero un’ottima educazione e furono impegnate in matrimoni importanti. Tuttavia, la famiglia visse anche alcuni periodi bui. Come si apprende dalle memorie redatte da Leopoldo, l’annus horribilis dei Broccardi fu il 1269, che vide la confisca dei loro beni e l’esilio da Firenze. All’epoca, a seconda dell’appartenenza alla fazione guelfa o a quella ghibellina, era facile venire allontanati dalla città a causa dei repentini cambi di potere. L’esilio portò alla divisione della famiglia e del patrimonio; durante il suo incarico di vicario a Volterra, Leopoldo scoprì che un ramo della famiglia vi si era stabilito alla fine del 1200.
La storia d’Italia entra prepotentemente nella vita di Leopoldo quando, nel 1799, le truppe francesi scacciarono il regnante Ferdinando III. Leopoldo stesso, nelle sue memorie, scrive mestamente che i francesi “vennero in Italia e in Toscana con il pretesto di portarvi la libertà” e da quel momento si succedettero in varie prese di potere da parte delle due fazioni avverse, i giacobini e i realisti.
In quegli anni Leopoldo ricopriva il ruolo di vicario a Scarperia e, suo malgrado, si trovò a dover fronteggiare un ricorso avanzato dal governo francese e da alcuni giacobini, che insinuarono sospetti riguardo a suoi presunti rapporti con le potenze tedesche. Riuscì a mantenere l’impiego grazie all’impegno di “un onesto francese che comandava la fortezza di San Martino, proprio a Scarperia, e trovò che quel ricorso era falso e calunnioso specialmente in quella parte che riguardava i legami con i tedeschi che io non ne conoscevo alcuno”.
Ma nell’Ottobre del 1800 fu nuovamente perseguitato; in quell’occasione preferì lasciare il lavoro e tornarsene a casa, per salvaguardare se stesso e la sua famiglia. Fu il governo francese ad ordinarlo nuovamente vicario, data la difficoltà, per uno straniero, nel ricoprire un tale incarico.
Leopoldo conclude con un avvertimento, comprensibile per un uomo della sua epoca storica: “Tutte queste memorie e avvicendamenti vengono qui registrate a notizia e regola dei miei figli e discendenti, se qualcuno di loro si trovasse nelle medesime circostanze si guardi bene da mescolarsi ad alcun partito giacché ho visto e provato che nella passata rivoluzione quelli che presero partito si rovinarono”.