Durante la solita passeggiatina sul viale Verdi mi sono intrattenuto con Miniati, vetturino ancora al pezzo da 50 anni,questo per conoscere meglio il suo lavoro in questo lungo periodo. Inizialmente mi ha accolto con “volete fare un girino?” ma ci siamo capiti al volo che ero un montecatinese in cerca di notizie.
La sua carrozza riporta, sul retro, il n°2 ed è datata 1882 ma è tenuta come meglio non si potrebbe perché fonte di guadagno. Il cavallo Teodoro è stato un trottatore di tutto rispetto, in carriera ha vinto premi per circa 350 milioni delle vecchie lire facendo felice l’allora proprietario senese, da “pensionato” si è ridotto a fare questo lavoro per la famosa biada. L’odierno proprietario Miniati, mugellano imparentato con la famiglia Medici, abita a Pieve a Nievole in località Vergaiolo e tutti i santi giorni si sposta per venire a lavorare a Montecatini sperando di trovare dei turisti disposti a fare il solito giretto in pineta, questo dai tempi che Bagni era la stazione termale più in voga in ambito nazionale, sulla carrozza n°2 sono saliti tanti big ospiti termali, re e regine e, probabilmente, anche Giuseppe Verdi che frequentava a fine 800’ le nostre terme.
Ricordo i nomi di due vetturini degli anni 50’ che si chiamavano Aghetti e Brinati, anche loro pievarini della località di Via Nova. Ora i tempi sono cambiati e questa professione è stata abbandonata ma rimane sempre il ricordo delle tante carrozze che stazionavano nella zona al lato della piazza della chiesa di Cambray Digny, in seguito le ritroveremo nei pressi dello stabilimento Excelsior. Attualmente i vetturini in attività sono rimasti in due, il 2 ed il 22, queste le sigle poste sul retro delle loro carrozze ma presto, anche l’ottantacinquenne Miniati, cesserà questa attività andando in “pensione”come il suo Teodoro.
La conclusione finale è quella che rende omaggio a questi vetturini gente che contribuì favorevolmente all’immagine della città termale,in tema ricordo che,negli anni 60’, andai in carrozza a Montecatini Alto, la cosa fu per me piacevole, molto meno per l’allora Teodoro che si “puppò” la salita di 231 metri, dislivello tra Montecatini Terme (29 m.s.l.m.) e la sua frazione (260m.s.l.m.), in piena estate.
 
di Giovanni Torre