Il segretario dell'unione comunale del Pd Stefano Galimberti interviene dopo le elezioni politiche.
 
"Il Partito Democratico continua a essere il primo partito a Lamporecchio e questo è bene ribadirlo con forza, al fine di sgomberare il campo dai dubbi che qualche titolo giornalistico pubblicato in queste ore può aver ingenerato nei lettori. Ovviamente è doveroso ammettere che rispetto al 2013 c’è stato un calo di otto punti percentuali, passando dal 45% al 38% e che la Lega ha ottenuto sul nostro territorio un risultato davvero rilevante, pari al 18%. Ma, al contempo, va sottolineato che il risultato di Lamporecchio è il migliore di tutta la provincia di Pistoia e di Prato, facendo registrare un +16% rispetto al risultato ottenuto a livello nazionale, raggiungendo quasi seggi del fiorentino/empolese in cui erano candidati ministri uscenti e il segretario nazionale.

Il riscontro ottenuto dalla Lega a Lamporecchio, può stupire soltanto chi continua a credere che nel 2018, in piena rivoluzione digitale, possano continuare a esistere le “roccaforti politiche” di competenza di un solo partito. Qualcuno si è spinto, addirittura, a un paragone con il periodo di Berlinguer, che è come se gli astrofisici contemporanei rimpiangessero Galileo.

Oggi la politica si fa sui social e Lamporecchio non ne è escluso: se fosse stato vero che il Pd avesse tradito gli ideali di sinistra, gli elettori avrebbero dovuto riconoscersi in partiti che si proclamano “più a sinistra” come Liberi e Uguali oppure premiare il Movimento 5 Stelle che dal 2013 è presente nel nostro comune. E invece, Leu ha raccolto un risultano minimale e M5S non ha guadagnato nemmeno un punto rispetto al passato, mentre la Lega ha ottenuto un bacino in linea con i trend nazionali, sebbene non abbia rappresentanti sul territorio.

Questa è una ragione per auto-assolversi? Assolutamente no. Ben venga una fase di seria riflessione interna al partito nazionale, che permetta di ritrovare l'unità d’intenti e ripartire dal 22% ottenuto alle elezioni, per capire gli errori commessi ma continuando sulla strada di una sinistra moderna, progressista e orientata al governo, capace di contrapporre alla politica della paura, la speranza di un futuro più libero".