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Familiari vittime eccidi nazisti scrivono a Rossi: "Giustizia e risarcimenti, amministratori ci sostengano"

22/9/2019 - 9:17

I familiari dei caduti civili e militari nelle stragi naziste, come Fucecchio, Fivizzano e Cefalonia, scrivono a Enrico Rossi per chiedere giustizia, anche coi risarcimenti. Denunciano l’ambiguità dei finanziamenti tedeschi per commemorazioni e prodotti memoriali, e chiedono il sostegno degli amministratori locali e del governo. Chiesto anche un incontro col presidente della Regione Toscana.
 
Lettera aperta al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
 
"La ringraziamo per le parole del 1° settembre, alla 75ª commemorazione della strage del Padule di Fucecchio, perché vengono incontro alla nostra condizione di sopravvissuti e di familiari dei caduti nelle stragi naziste, simile a quella dei familiari dei militari vittime di stragi, come Cefalonia. Abbiamo apprezzato anche la solidarietà di Firenze, di Empoli e di altri Comuni. Avevamo scritto agli amministratori della zona, chiedendo che la nostra posizione fosse ricordata nella celebrazione ufficiale, e proprio Lei, Presidente, ha accolto la nostra richiesta.
 
A partire dal 2008, e soprattutto col 2012, il comportamento delle istituzioni e dell’informazione, nei nostri confronti, è cambiato in un modo che ci sembra assurdo e ingiustificato. Fino a quell’epoca le istituzioni erano con noi, come parti civili, nei processi penali contro i criminali nazisti. Per esempio, per la strage del Padule, erano parti civili la Presidenza del consiglio, la Regione Toscana, otto Comuni colpiti, associazioni e familiari. Per la strage di Mommio (Fivizzano) erano parti civili la Regione, la Provincia di Massa Carrara e il Comune, oltre ai familiari. L’Avvocatura dello Stato era con noi, contro la Germania. E questa era la situazione un po’ per tutte le stragi a giudizio. Anche per le deportazioni erano stati fatti passi avanti, sin da una sentenza della Cassazione del 2004.
 
Nel 2008 la Germania, pressata dalle condanne in Italia, in sede sia penale che civile, si è rivolta alla Corte internazionale di giustizia, all’Aia, che nel 2012 ha tenuto indenne lo Stato tedesco da ogni condanna patrimoniale, per stragi come per deportazioni. Benché la Germania hitleriana abbia occupato l’Italia commettendo le peggiori infamie, l’immunità degli Stati ne è uscita intoccabile. A questo principio l’Aia ha dato valore generale, per ogni crimine di Stato contro l’umanità, comprese le stragi odierne. Il sangue dei nostri cari è diventato l’occasione per un salvacondotto valido oggi e domani. I diritti dell’uomo e il ripudio della guerra, principi solidi, sono stati svuotati da quella pronuncia; eppure è stata criticata poco e con cautela, come se la Germania non dovesse essere disturbata. Quella decisione è anche un grave danno pratico, per noi vittime: Lei può immaginare gli ostacoli insormontabili, se proviamo a chiedere i risarcimenti, in Germania, ai militari colpevoli o agli eredi; se hanno patrimoni li hanno nascosti, e i giudici tedeschi non ci danno ascolto. Invece, lo Stato tedesco ha molti beni, anche in Italia.
Proprio dopo il 2008 la Germania ha istituito il cosiddetto Fondo italo-tedesco per il futuro, con cui un po’ alla volta – su richiesta degli amministratori locali e dei privati – come un ambiguo elemosiniere ha elargito somme per iniziative riguardanti i suoi crimini: si tratta di libri, siti Internet, realizzazioni o restauri di monumenti, convegni eccetera. Sono importi modesti e non vanno mai alle famiglie delle vittime, ma promuovono l’immagine degli enti e della Germania.
 
Dunque c’è stato un cambiamento: la richiesta di giustizia è scomparsa, parlarne è diventato quasi una colpa. Al suo posto sono arrivati argomenti diversivi: la pace con la Germania (come se ci fosse pericolo di guerra); la difesa dell’unità europea (che le richieste delle vittime non mettono in pericolo); progetti di memoria. Ma uno Stato democratico non può esistere se a questi crimini non seguono condanne eseguite e risarcimenti.
 
Sul fronte giudiziario, la Germania inizialmente ha partecipato a qualche processo, poi ha scelto di non prendervi più parte. In seguito, però, è stato addirittura il Governo italiano ad attivare l’Avvocatura dello Stato per fare gli interessi della Germania assente, contro i cittadini italiani. Per noi questo è scandaloso.
 
Però, dopo il 2012, chi aveva perso di vista i valori fondamentali ha ricevuto una lezione chiara dalla Corte costituzionale, con la sentenza del 22 ottobre 2014. Essa afferma che la decisione della Corte dell’Aia non ha effetto in Italia perché è contraria alla nostra Carta costituzionale. E poi, spiega che a un cittadino non si può negare il diritto di rivolgersi a un giudice, né il risarcimento per un danno (la sentenza dell’Aia portava a quelle conseguenze aberranti).
 
Dopo una lezione così esplicita, chi era salito sul carro del vincitore, adeguandosi agli interessi della Germania, avrebbe dovuto ravvedersi e chiedere giustizia, ma non è stato così. Anche nel discorso pubblico la sentenza della Consulta è stata trascurata, benché i giuristi di tutto il mondo abbiano notato la sua novità. In Italia, ha ridato spazio alle condanne patrimoniali della Germania. Fra le tante sentenze, ultimamente il Tribunale di Brescia ne ha emessa una per oltre un milione di euro, e la Cassazione ha dato ragione a un ente greco, per una strage, confermando che i giudici italiani, nei confronti dello Stato tedesco, hanno il potere sia di emettere condanne, sia di farle eseguire. Vale per le stragi e le deportazioni.


Malgrado questo, molte amministrazioni continuano ad avvalersi del Fondo italo-tedesco per il futuro, cioè dell’esiguo denaro tedesco per la memoria, senza giustizia. Come primo gesto, il nuovo ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, è andato al Museo storico della Liberazione, a Roma; ora alla cultura bisogna aggiungere la giustizia.
 
Signor Presidente, noi avanziamo proposte:
 
1) L’Avvocatura dello Stato cessi immediatamente di posizionarsi in favore della Germania nei processi intentati per i crimini nazisti.
 
2) Al centro delle iniziative antifasciste e antinaziste sia posta la richiesta di giustizia per le vittime e i loro familiari. A fronte di quasi trentamila vittime nelle stragi, sono stati celebrati appena una ventina di processi, con poche condanne a ergastoli non eseguiti. Attualmente, due o tre condannati sono vivi, in Germania. È dovere dello Stato far scontare le pene.
 
3) Soprattutto, chiediamo con forza, in particolare alle amministrazioni locali, di aiutare in ogni modo possibile i cittadini che hanno diritto al risarcimento, per stragi come per deportazioni. Sono persone che spesso hanno perduto dalla più tenera età gli affetti più cari. La loro vita è stata sconvolta e molti ancor oggi patiscono difficoltà. Soprattutto i sindaci, come rappresentanti delle comunità, devono considerare questo con grande attenzione.
 
4) Chiediamo anche che la Regione Toscana, la più colpita dalle stragi, si rivolga al Governo affinché sia presentata alla Germania una richiesta formale di risarcimento. Persino la sentenza dell’Aia del 2012, che dava ragione a Berlino, ammetteva che l’esito era discutibile e suggeriva di intavolare trattative. La Grecia e la Polonia stanno proponendo richieste per centinaia di miliardi di euro, e nessuno le accusa di attentare alla pace o all’Europa.
 
Egregio e caro Presidente, per approfondire quanto scriviamo e per ringraziarLa di persona, Le chiediamo di riceverci, quando riterrà opportuno.
Con le Sue parole alla commemorazione di Larciano, dopo tanto tempo si è riaperta una porta che ha mostrato una chiara, salda coscienza antifascista".
 
Lettera firmata da:
Vittoria Tognozzi
Tosca Lepori
Antonio Cavallini
Andrea Parlanti
Dimitri Cioli
Laura Cioli
Giovanna Simoni
Anita Fagni
Donatella Silvestri
Ada Silvestri
Stefano Silvestri
Luca Silvestri
Roberto Giannini
Lara Mazzei
Natalino Mazzei
Lina Paolini
Anna Maria Giocomelli
Che firma anche per lo zio Bruno Giacomelli
Stefano Fagni
Jacopo Pierattini
Tutti sopravvissuti e familiari di vittime della Strage del Padule di Fucecchio del 23 agosto 1944
 
Lido Lazzerini
Sopravvissuto e figlio di vittima della Strage del 4 – 5 maggio 1944 di Mommio (Fivizzano) coordinatore familiari delle vittime che firma anche per altri coinvolti nella strage (Pietro Capelli, Lida Lazzerini ed altri)
 
Mariangela Marcella De Negri
Luciano Bertinelli
Figli di vittime delle Stragi di Cefalonia

 
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26/9/2019 - 9:51

AUTORE:
R.F.

Concordo al 100% con il commentatore Vianovino. Ma ci sono altri commentatori che lasciano, al minimo, di stucco. C'é chi il coraggio di scrivere che gli altri si nutrono di odio. Lasciasse stare Pirandello e si facesse un esame introspettivo. A parte gli scritti colmi di ingiurie verso altri, vive di assolutismo, è discriminante, odia di fatto la libertà degli altri riconoscendola solo per se stesso, non esprime concetti ma vomita biliosa logorrea, attua una nauseante offesa al convivere civile ! E facesse pure un piacere, di concentrarsi su un solo pseudonimo. Cambiarli ma indicando lo stesso indirizzo di posta elettronica da la misura del "diavolo che fa le pentole ma non i coperchi".

25/9/2019 - 20:45

AUTORE:
Roberto Ferroni

Le riforme della scuola di una certa importanza sono state: nel 1962, governo Fanfani di C.S.; 1977, governo Andreotti; 1996, la riforma Berlinguer; 2006 governo Prodi; 2008 riforma Gelmini CDX; 2015 la "buona scuola" renziana: 2016, riforma della precedente riforma della ministro Fedeli. Se queste hanno generato la naturale revulsione e reazione, a queste si devono addebitare le responsabilità del marasma che hanno creato, non a due o tre pisquani che più che sbraitare sciocchi slogan, deleteri più per loro stessi che per gli altri, non sanno fare. Mi viene in mente quel test di Rorschach dove l'esaminato ad ogni scheda rispondeva con riferimenti sessuali. L'esaminatore gli suggerì una seduta terapeutica per guarire dalle proprie ossessioni. Quali, esclamò l'esaminato, è Lei professore che mi mostra immagini oscene. Capito !

25/9/2019 - 18:17

AUTORE:
Gino

Concordo pienamente con Lei.

25/9/2019 - 15:28

AUTORE:
Vianovino

Io non sono mai stato di sinistra e ne mai lo sarò.
Ma non sono certo un fascista...lungi da me!
Ritengo assolutamente giusta la richiesta di giustizia e di risarcimento danni delle povere vittime ed i loro familiari di quell'orrendo crimine.
Una cosa però mi scandalizza.
LA MANCANZA ASSOLUTA IN QUESTI 70 ANNI DI SOSTEGNO DA PARTE DI TUTTI I POLITICI ITALIANI VERSO QUESTI ITALIANI.
ABBIAMO SEMPRE AVUTO SUDDITANZA DI FRONTE AD UNA GERMANIA CHE SE NE E' COSTANTEMENTE FREGATA DI NOI, DEI TRIBUNALI NOSTRANI ED INTERNAZIONALI. BASTA VEDERE COME SI STA COMPORTANDO IL GOVERNO TEDESCO CON LE SENTENZE DI CONDANNA DEI DIRIGENTI THYSSENKRUPP.

W L'ITALIA E W GLI ITALIANI!!!

25/9/2019 - 9:15

AUTORE:
paolino

Son contento e confortato . A distanza di oltre 70 anni dagli avvenimenti , circolano ancora frasi del tipo : " però Mussolini ha fatto tante cose buone". ed altre amenità del genere . Nella loggia dei Lanzi a Firenze , su una statua è apparsa una croce uncinata . Son convinto che chi ha fatto questo ed altri gesti consimili e abbastanza frequenti , non è né favorevole al nazionalsocialismo , né al fascismo , ma è semplicemente un ignorante e quindi inconsapevole . Il fiorire di Casapound e forza nuova ed altri , è correlato ad un piccolissimo gruppo che sfrutta l'organizzazione e da pecoroni che non sanno di cosa si sta parlando . Tante mani alzate per poi andare allo stadio gratis a fare cori razzisti , favorendo il bagarinaggio di chi organizza il gioco con i biglietti gratis delle società .
Per avere posizioni nette , in tutti i sensi , occorre conoscenza e consapevolezza . La scuola , l'informazione , la politica per troppi anni hanno cercato di creare sudditi ignoranti piuttosto che cittadini consapevoli . Il salvinismo e non salvini è trionfato (nei numeri) grazie a questo terribile meccannismo basato sull'ignoranza. Tutto qui

23/9/2019 - 21:10

AUTORE:
Gino

Credo che sia arduo ricondurre in termini matematici e percentuali la documentazione storica.
Per quanto mi riguarda credo di aver le idee chiare.
saluti, gino

23/9/2019 - 12:02

AUTORE:
paolino

In che percentuale il lettore di questo foglio ha conoscenza e sentimento di cosa sia stata la guerra per l'Italia e gli Italiani prima e dopo l'8 settembre 1943 ?