Luca Serianni, tra i maggiori linguisti italiani, ha incontrato lo scorso martedì 8 ottobre gli alunni e i docenti dell’istituto Lorenzini di Pescia. Serianni è stato docente ordinario di Storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia Nazionale dei Lincei, è vicepresidente della Società Dante Alighieri. Dal 2004 cura l’edizione del vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli. Tanta perizia filologica, finalmente a disposizione della Scuola! L’incontro – promosso, organizzato e presentato dalla prof.ssa Lucia Salvatore, che del Serianni è stata allieva – testimonia concretamente la possibilità di un dialogo proficuo tra scuola e università e rappresenta un modello virtuoso di prassi didattica.
L’evento si è articolato in due momenti. Il primo, nei locali della scuola, ha coinvolto direttamente i docenti del dipartimento di Italiano, su temi concernenti la didattica. Serianni, infatti, autore com’è noto di una bibliografia sconfinata, si è impegnato in prima persona nello studio della didattica dell’Italiano. Basti menzionare L’ora di italiano. Scuola e materie linguistiche (Laterza), e, soprattutto, il manuale di grammatica La forza delle parole (Pearson) in adozione al Lorenzini. Inoltre nel 2017 è stato nominato consulente del Ministero dell'istruzione per l’apprendimento della lingua. I temi affrontati con i docenti hanno quindi riguardato la necessità di una riflessione metalinguistica, in cui la lingua è scoperta dall’alunno attraverso la riflessione guidata sulla sua struttura e sul suo impiego e non semplicemente trasmessa dal docente, e dall’importanza dell’indagine filologica, preliminare e indispensabile all’analisi di qualsiasi testo.
Serianni ha poi dialogato con gli alunni nella sala del cinema Splendor. Si è qui parlato dell’uso del congiuntivo, che nella lingua parlata tende sempre più a essere sostituito dall’indicativo, dei regionalismi e dei dialettismi – in particolare del vernacolo toscano. Tutti i mezzi di comunicazione, ha sottolineato il Serianni, rivestono una funzione di rilievo nella lingua vivi e non vanno demonizzati a priori, ma come in ogni cosa umana occorre misura. Scriveva Orazio: est modus in rebus, vale a dire «vi è una misura nelle cose».
 
Giorgio Scrofani