La campagna del Pd toscano per una sanità pubblica più forte e finanziata adeguatamente entra nei consigli comunali. L’iniziativa fa parte della campagna “La salute prima di tutto”, che prevede anche una raccolta di firme on line sulla piattaforma Change.org e nei banchetti allestiti sul territorio.

Un ordine del giorno sul tema è stato presentato al Comune di Pistoia dal gruppo consiliare del Partito democratico, sostenuto dal Gruppo dei Civici e Riformisti e dal gruppo Pistoia Ecologista e Progressista, ma respinto con i voti contrari di tutto il centrodestra comprese le liste civiche che sostengono l’amministrazione del sindaco Tomasi.

Il testo della mozione, come quello della petizione, riprende i punti della proposta di legge presentata dal Partito democratico al Parlamento e approvata in Regione Toscana. Tre le richieste principali fatte al Governo Meloni: aumentare le risorse del Fondo sanitario nazionale per portarlo almeno al 7,5% del Pil; rimuovere il tetto di spesa per il personale sanitario per procedere a un piano straordinario di assunzioni; assicurare la realizzazione di case e ospedali di comunità, quei presidi di sanità territoriale previsti nel Pnrr e recentemente accantonati dall’esecutivo nazionale.

Matteo Giusti, capogruppo del Partito democratico pistoiese: "Questa la vera faccia della destra che avalla i tagli alla sanità pubblica. Vogliamo un sistema sanitario efficiente e non è con questa manovra che si può raggiungere l'obiettivo. L’importanza del nostro Sistema sanitario nazionale abbiamo avuto modo di vederla durante la pandemia, anche sul nostro territorio. Il Governo sta facendo finta di non sentire il grido di allarme che medici, infermieri e professionisti lanciano ogni giorno rispetto alla carenza drammatica di personale  e al malessere che vivono nei reparti a causa dei turni massacranti e sta facendo finta di non vedere quanto è difficile per un cittadino accedere rapidamente ai servizi e alle cure. Non possiamo pensare che il futuro della nostra sanità favorisca le privatizzazioni, lasciando la possibilità di curarsi solo a chi può permetterselo.Le risorse devono essere impiegate per evitare il collasso, sbloccando nuove assunzioni e chiudendo la stagione dei gettonisti, e per attuare “la riforma della medicina territoriale e di prossimità" che è il tassello fondamentale per decongestionare gli ospedali e fornire cure appropriate. Da parte nostra, continueremo l'impegno nel difendere la sanità pubblica dagli attacchi di chi ha interesse solo a tagliare e privatizzare".