Undici lapidi di personaggi famosi giacevano dimenticate nella serra dello stabilimento di Grotta Giusti. Lo studioso di storia locale Emanuel Carfora le ha scoperte e le ha riportate all’antico splendore. L’insolito ritrovamento, frutto di ricerche su fonti scritte e iconografiche,  costituisce un’importante testimonianza del soggiorno alle Terme di nomi noti nel panorama internazionale.
 “Qui dove natura è balsamo riposava aquila stanca. Nel luglio del 1867, raccoglieva le forze meditando il volo audace su Roma, precursore della vita nova, profeta di tante battaglie”: con queste parole viene ricordato Garibaldi. Questo reperto è tra i più antichi insieme alla pietra che rievoca la memoria di Luigi Kossuth, ex dittatore di Ungheria, il quale recuperava la sua salute, nel 1871, nei bagni termali. Inoltre è testimoniato il soggiorno alla grotta di alcuni importanti esponenti della Casa Savoia quali il  principe di Napoli Vittorio Emanuele III nel luglio del 1895 e la regina madre Margherita di Savoia nel 1925. E, ancora, vengono commemorati Giuseppe Verdi nel 1899, la Baronessa Von Kirchbach nel 1888,Carl Eduard di Sassonia nel 1907 ed il Duca d’Oporto nel 1916. C'è poi l' incisione del 1930 celebrativa di Manteuffel Katzdangen, medico tedesco, guida speciale civile nell’esercito nazista, nella Prussia Orientale , poi fatto prigioniero dagli americani: “Non solo le divinità celesti volgono il loro orecchio ai dolori terreni, anche dagli inferi si innalzano numi guaritori”.  Infine  in una lastra di pietra  è impresso il nome di Italo Balbo, colui che “ visse e morì nel fuoco della gloria, fu ospite qui più di una  volta. 1940”.