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BASKET

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BASKET

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PODISMO

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Rubrica "Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina"

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"I miracoli non esistono", un romanzo amaro sul Natale.

Ferragosto nella valle
quanto caldo che mi assale.

La grande .....
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VALDINIEVOLE
Aumentano cassa integrazione e disoccupati

20/3/2012 - 17:44

È stata pubblicata la nuova edizione del Rapporto sul mercato del lavoro 2011, con l’analisi dei dati dell’anno 2010 e gli andamenti  tra il 2007 e il 2011, a cura dell’Osservatorio Provinciale. Il Rapporto è stato presentato alla stampa oggi presso l’Ufficio di presidenza della Provincia, con la partecipazione dell’assessore Roberto Fabio Cappellini e del dirigente servizio politiche attive del lavoro, servizi per l'impiego, formazione professionale della Provincia di Pistoia, Anna Pesce.
  
Il rapporto presenta un’approfondita analisi dei fenomeni legati al mercato del lavoro sul nostro territorio per il 2010 e una lettura delle tendenze che hanno caratterizzato lo sviluppo locale dal 2007, anno precedente la crisi, al 2011, al fine di delineare un quadro attento del territorio e  dell’ impatto che la crisi ha avuto sul nostro sistema economico. In linea con la pubblicazione dell’anno precedente, nel Rapporto ampio spazio viene dato a un’ approfondita ricognizione degli interventi di politica attiva del lavoro che la nostra Amministrazione ha messo in campo in risposta alle difficoltà occupazionali del 2010: dalla formazione individuale al sostegno al reddito, dall’analisi dei contratti di lavoro, alle politiche erogate ai lavoratori in cassa integrazione.
 
Non solo, nel corso della presentazione è stata fornita anche  un’anticipazione per l’annualità 2011 dei dati sulla disoccupazione nel territorio provinciale, sul ricorso agli ammortizzatori sociali da parte delle aziende pistoiesi e sulla nati-mortalità di queste ultime.
 
Ad un anno e mezzo di distanza dalla delibera di giunta, n°149 dell’ottobre 2010, che ne ha regolamentato il piano di lavoro, l’Osservatorio Provinciale si configura sempre di più come strumento di supporto alla programmazione delle politiche integrate del lavoro e della formazione, e all’ organizzazione dei Servizi per l’Impiego al fine di calibrare e personalizzare in modo più efficace gli interventi rivolti all’utenza. L’Osservatorio rappresenta anche uno strumento on-demand in grado di fornire risposte alle richieste provenienti da vari soggetti dello sviluppo locale.
 
“La crisi economica attuale sta cambiando il profilo delle nostre società e delle nostre economie, fenomeni che prima apparivano congiunturali hanno ormai una connotazione di carattere strutturale – ha commentato l’assessore alle politiche del lavoro della Provincia di Pistoia, Roberto Fabio Cappellini -  Calano gli occupati dell’industria in senso stretto, basti vedere che rispetto al 2007, l’ anno pre-crisi, si registra una diminuzione di circa 3 mila occupati,e questo nonostante il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. Aumenta la cassa integrazione autorizzata alle aziende pistoiesi, che nel 2011 raggiunge la cifra di circa 6,1 milioni di ore mentre nel 2007 le ore autorizzate ammontavano a circa 400 mila. In particolare, desta preoccupazione il fatto che si ricorra soprattutto alla cassa integrazione straordinaria, il 48% del totale, ed a quella in deroga, il 44% del totale, interventi che costituiscono l’ultima copertura prima di passare ai licenziamenti ed alla chiusura dell’attività. In aumento anche le persone iscritte allo stato di disoccupazione presso i Centri per l’Impiego: se nel 2007 lo stock era pari a 25.848, al 31 dicembre 2011 sale a 36.555 persone, circa 11 mila persone in più. Particolarmente drammatica la situazione occupazionale dei giovani, il cui tasso di disoccupazione nella nostra provincia è raddoppiato raggiungendo circa il 19%. Infine, cresce l’inattività anche come conseguenza  delle maggiori difficoltà di trovare un lavoro: le minori possibilità hanno determinato un fenomeno di scoraggiamento nella ricerca attiva di un’occupazione, che peraltro si caratterizza sempre più come un’esperienza breve e precaria.
A fronte di tutto ciò, è importante sottolineare che la recente riorganizzazione dei Servizi per l’Impiego Provinciali ed la nuova programmazione provinciale integrata istruzione – formazione- lavoro per il 2011 – 2013 vanno nella direzione di contrastare queste tendenze, attraverso la definizione di un servizio che sia in grado, da un lato, di dialogare in modo più efficace con il mondo delle imprese, al fine di favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, e, dall’altro, di dare una risposta sempre più personalizzata agli utenti, offrendo politiche attive rispondenti al rischio occupazionale di cui ogni lavoratore e lavoratrice sono portatori” 
 
I numeri della crisi sul territorio pistoiese
 
La crisi che ha attraversato il sistema economico in questi anni è stata di una intensità tale da accelerare i processi di trasformazione, rendendo complessa la distinzione tra il piano congiunturale ed il cambiamento strutturale[1].
La bassa crescita che caratterizza il nostro paese, anche nel corso del 2011, stenta a far recuperare le perdite subite dalla produzione, tanto da determinare una caduta nell’output potenziale, con conseguenze negative sulla domanda di lavoro.
Questo è particolarmente vero per il settore manifatturiero: la perdita di peso dell’industria, all’interno del tessuto produttivo, ha mostrato un’accelerazione a livello nazionale ed ancor più a livello regionale e provinciale. Nel nostro territorio calano fortemente gli occupati dell’industria in senso stretto: tra il 2007 ed il 2010 diminuiscono infatti del 9,4% passando da 32 mila a 29 mila unità. La crisi della manifattura non sembra arrestarsi nel corso del 2011 per le piccole imprese: nel IV° trimestre 2011 si registra una contrazione della produzione pari al – 5,3% (contro un calo medio per tutte le imprese del –3,8%) sul 2010. A registrare le peggiori performance sono l’industria del mobile (-10,1%) e l’industria tessile (-9,5%).
Calano anche gli occupati nel commercio che registrano una flessione del 7%, pari a circa 2 mila posti di lavoro in meno. La tenuta dell’occupazione registrata nella nostra provincia tra il 2007 ed il 2010 (+1,6% pari a circa 2 mila unità) appare, dunque, associata allo sviluppo del settore agricolo/florovivaistico, che vede più che raddoppiato il numero di occupati (da 3 mila a 7 mila addetti), ed è inoltre ascrivibile soprattutto all’incremento del lavoro autonomo (+7,1%).
Assistiamo infatti ad una contrazione del numero di lavoratori e lavoratrici dipendenti, che passano da 80 mila a 78 mila unità. Tale diminuzione contempla solo parzialmente la caduta della produzione grazie alla presenza degli ammortizzatori sociali, in particolare della Cassa Integrazione, che hanno permesso, non solo di dare un sostegno al reddito delle famiglie ma anche di salvare temporaneamente i livelli di occupazione. Le ore autorizzate di CIG sono infatti cresciute dalle circa 400 mila del 2007 ad oltre 6 milioni del 2011, con una variazione del 1.400% circa; inoltre va evidenziato che il 48% degli interventi 2011 riguarda la Cassa Integrazione Straordinaria, ed il 44% quella in Deroga. Da segnalare che le persone beneficiarie della CIG e della mobilità in deroga nel nostro territorio sono state coinvolte in circa 21.700 azioni di politica attiva del lavoro presso i Centri per l’Impiego provinciali (a circa 5.800 persone sono stati erogati colloqui di orientamento di primo livello; circa 4.800 persone sono state inserite in percorsi di formazione su competenze trasversali, competenze di base, FAD etc). 
Le vertenze collettive siglate dalle aziende con più di 15 dipendenti sul territorio pistoiese nel corso del 2011 sono state 26 per 1073 lavoratori interessati (contro le 42 nel 2009 e le 40 nel 2010). In particolare, i lavoratori domiciliati nella provincia che sono stati posti in mobilità sono stati 1.959 e per la maggioranza si tratta di mobilità non indennizzata (circa 1.600 iscrizioni). Complessivamente le persone iscritte nelle liste di mobilità al 31 dicembre 2011 sono pari a 3.583.
La presenza degli ammortizzatori sociali non ha impedito la crescita del numero di persone disoccupate, che tra il 2007 ed il 2010  aumentano del 50% passando dalle 6 mila alle 9 mila unità, portando il tasso di disoccupazione provinciale dal 4,5% al 6,5%. Da rilevare che tra il 2007 ed il 2010 aumenta anche il gap tra i generi: se infatti la differenza tra il tasso di disoccupazione femminile ed il tasso di disoccupazione maschile nel 2007 era pari a 3,5 punti percentuali, nel 2010 sale a 5,4 punti percentuali a sfavore della componente femminile del mercato dal lavoro.
Nonostante il tasso ufficiale di disoccupazione sia inferiore rispetto alla media nazionale di circa 2 punti percentuali, il numero di disoccupati nella nostra provincia dal periodo pre -crisi aumenta di circa 10 punti percentuali in più rispetto all’incremento medio nazionale.
La difficoltà di trovare un’occupazione sul nostro territorio viene messa in evidenza anche dai dati sulle persone iscritte allo stato di disoccupazione presso i Centri per l’Impiego provinciali: se nel 2007 lo stock era pari a 25.848 persone nel 2011 sale a 36.555 registrando una variazione del 42% circa. Crescono soprattutto gli uomini iscritti (passando dalle 8592 alle 14.115, seppur la maggior parte dello stock è composto da donne (22.440 donne iscritte nel 2011 rispetto alle 17.256 del 2007). 
Drammatica la situazione occupazionale dei giovani fino a 24 anni il cui tasso di disoccupazione sale dall’8% circa del 2007 al 19% circa del 2010, contro la crescita di sette punti percentuali avvenuta sul territorio nazionale. Se passiamo a considerare i generi rileviamo la consistente crescita del tasso di disoccupazione giovanile maschile che sala dal 6% circa del 2007 al 18% circa del 2010 (contro un tasso di disoccupazione femminile giovanile rispettivamente pari al 11% circa e 22% circa).
Particolarmente preoccupante il fenomeno dei NEET - Not in Education, Employment or Training, cioè delle persone giovani che si trovano fuori dal mercato del lavoro e della formazione, che in Italia rappresentano circa il 20,5% della popolazione giovanile (dato significativamente superiore alla media europea) ed in Toscana vengono stimati da Irpet in circa il 15,5%. Da una nostra recente analisi[2] si è stimato che sono circa 15 su 100 i neodiplomati che nella nostra provincia si trovano nella condizione di NEET.
La minore possibilità di trovare un lavoro sta spingendo le persone verso l’inattività: crescono infatti nel territorio provinciale le persone inattive che, se nel 2007 erano pari a 154 mila unità, nel 2010 raggiungono le 159 mila unità registrando un incremento del 3,2%, superiore al dato regionale e nazionale; per la maggioranza si tratta di donne pari a 95 mila unità.
Calano inoltre tra il 2007 ed il 2010 gli avviamenti al lavoro, di circa il 25%; si tratta per la maggior parte degli avviamenti al lavoro di donne (-27,6% circa). In termini assoluti il numero delle assunzioni si contrae dalle 48.666 del 2007 alle 36.348 del 2010 (in termini assoluti 12.318 avviamenti in meno). Conseguentemente si contrae anche il numero di persone avviate che registra una diminuzione del 30% passando dalle 34 mila circa del 2007 alle 24 mila circa del 2010 (in termini assoluti 10 mila persone avviate in meno). Se sul totale della popolazione attiva le persone avviate nel 2007 erano pari al 18,6%, nel 2010 scendono al 12,7%.
Nel corso del 2011 la situazione della domanda di lavoro sul nostro territorio appare stagnante: al III° trimestre 2011 sono stati infatti pari a 26.532 gli avviamenti effettuati, in linea con quanto avvenuto nello stesso periodo del 2010. La maggioranza degli avviamenti del 2011 avviene nel comparto pubblica amministrazione, istruzione e sanità (21%), seguono gli avviamenti nelle attività alberghiere e di ristorazione (19%) che registrano una caduta rispetto allo stesso periodo del 2010. Le attività manifatturiere occupano il 13% degli avviamenti e registrano una tendenza all’aumento (+9,7%).
Peggiora la qualità dell’occupazione. La quasi totalità dei contratti stipulati nel 2010 è infatti a termine: i contratti diversi dalle tipologie a tempo indeterminato ed apprendistato sono pari  88 su 100 (contro i 73 su 100 del 2008). Diminuisce inoltre la durata media dei rapporti di lavoro: nel 2010 i contratti che si sono conclusi entro il primo mese sono pari al 32% circa del totale avviamenti, nel 64% circa dei casi si tratta di donne.
Anche per il 2011 la maggioranza dei contratti è stata stipulata a termine, in particolare le tipologie contrattuali che mostrano il maggiore incremento sono il lavoro occasionale (+34% circa), il lavoro intermittente (+31,4%) e il lavoro in somministrazione(+30%).
Il Rapporto sul Mercato del Lavoro, consuntivo 2010 e andamento 2007-2011, è disponibile sul sito intenet della Provincia di Pistoia, www.provincia.pistoia.it, nelle pagine dedicate all’Osservatorio Provinciale del Lavoro, insieme anche al Report elaborato con i dati del 2011.

[1] Rapporto sul mercato del lavoro 2010-2011, CNEL; 14 luglio 2011
[2] L’analisi è stata condotta nel mese di novembre 2011 da parte dell’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro ed ha preso in considerazioni le persone diplomate negli istituti provinciali, gli immatricolati alle Università e le persone  avviate al lavoro.

Fonte: Provincia di Pistoia
 
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