«L’alcol crea dipendenza come le altre sostanze: non è un problema da sottovalutare». Esordisce così Fabrizio Fagni direttore del Centro di alcologia dell’Asl3, zona Valdinievole, intervistato dal Tirreno. Il Centro si occupa delle problematiche legate alla dipendenza dall’alcol. Qui medico, infermiere ed educatore professionale si occupano di accoglienza, informazione e screening iniziale. Un successivo incontro può coinvolgere lo psicologo per la valutazione e la diagnosi degli aspetti motivazionali e della idoneità alla partecipazione ai gruppi. L’intervento dell’educatore professionale é orientato al sostegno durante il percorso.

Rispetto al 2010 nel Centro gli utenti sono aumentati del 15%, circa 200 individui, di cui il 70% uomini e il 30% donne, con un’età fra 30 e 40 anni. Il numero totale di coloro che accedono al Centro è in aumento ogni anno. Fagni: «In questi anni si registrano più decessi per colpa dell’alcol che di overdose. Le droghe legali uccidono più di quelle proibite».

Oggi l’alcol viene cercato appositamente dai giovani per i suoi effetti, che portano alla perdita di inibizioni e al cosiddetto “sballo”. Si stima che in una popolazione di individui di appena 11 anni, il 65% ha fatto uso di alcolici.